Costume e SocietàLetteratura

Protezione e valorizzazione delle aree naturali: le Zone a Tutela Differenziata

La tutela penale dei beni culturali

Di Francesco Donato Iacopino, Emanuele Procopio, Giovanni Passalacqua ed Enzo Nobile

I territori sottoposti al regime di tutela e di gestione di cui al comma 3 dello stesso articolo costituiscono le aree naturali protette.
In dette aree possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive compatibili.
Secondo l’attuale normativa le aree marine protette sono suddivise in tre zone a diverso grado di tutela, denominate A, B e C.
L’obiettivo è quello di garantire il più possibile la protezione dell’ambiente marino senza però impedire completamente l’accesso all’area per fini turistici o ricreativi.
Le aree protetta e le relative zone sono sempre delimitate da precise coordinate geografiche espresse in latitudine e longitudine riportate sulle carte nautiche e di solito vengo evidenziate con una diversa colorazione: la zona A con il colore rosso, la zona B con il colore giallo e la zona C con il colore azzurro.La zona A ricomprende le aree dove sono presenti specie animali e vegetali protetti o in estinzione e viene considerata zona di riserva integrale in cui sono interdette la navigazione, gli ormeggi, gli ancoraggi, la balneazione nonché tutte le altre attività che possano arrecare danno o disturbo all’ambiente marino.
L’unica eccezione a tali divieti è fatta eccezione per le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio.
Tali divieti perseguono lo scopo di garantire che l’ambiente marino, la vegetazione marina, gli animali protetti o in via di estinzione e le coste circostanti le acque.
La zona B che ricomprende anch’essa le aree dove sono presenti specie animali e vegetali protetti o in estinzione viene definita riserva generale in quanto malgrado la previsione di molti vincoli restrittivi consente una parziale utilizzazione dell’ambiente marino a visitatori e turisti (la navigazione solo a remi, la navigazione a vela, la navigazione con motore elettrico, la balneazione e l’ormeggio nelle aree predisposte con il posizionamento di gavitelli).
La zona C definita come riserva parziale è un’area che funge da spartiacque tra l’area marina protetta e il resto del mare in cui, a parte specifiche ordinanze marittime di regolamentazione, sono consentite tutte le attività tra cui anche la navigazione a motore, l’ancoraggio e la pesca.
Le riserve naturali statali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine che contengano una o più specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche.

Tratto da La tutela penale dei beni culturali, Key Editore
Foto di form PxHere

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