I Pignatelli di Napoli a Bovalino e Gerace
Di Antonio Ardore
I Pignatelli sono una storica Famiglia napoletana ritenuta di origine Longobarda, discesa dai Duchi di Benevento, che ebbe nel 1102 come capostipite Lucio Pignatelli, Connestabile di Napoli. Furono iscritti ai seggi di Nilo e Capuana a Napoli. Godette nobiltà a Roma, Napoli, Venezia, Sicilia, Calabria, Spagna e Messico.
Lo stemma Pignatelli è D’oro a tre pignatte di nero 2 e 1, quelle in capo affrontate, mantello di velluto scarlatto frangiato d’oro con la corona di Principe e come motto Feliciorem.
Questa Famiglia annovera il Santo Giuseppe Pignatelli di Fuentes (1737-1811) eminente figura dell’ordine dei Gesuiti, canonizzato nel 1954 da Pio XII. Antonio Pignatelli (1615-1700) divenne Pontefice col nome di Innocenzo XII (1691-1700). Fanno parte della Famiglia numerosi cardinali, viceré e principi del Sacro Romano Impero.
Nel 1466 il popolo della baronia di Bovalino-Bianco-Bruzzano scrisse una lettera al re di Napoli Federico I, intimando una rivolta armata in caso in cui il feudo fosse rimasto ancora in mano ai Centelles marchesi di Crotone. Allora il Re passò il feudo in Regio demanio e lo affidò a Cesare Pignatelli, che lo detenne fino al 1487. Cesare Pignatelli, Signore di Orta, di Toritto e di Bovalino fece erigere nel 1499 il Palazzo Pignatelli a Napoli dove c’era il seggio di Nilo.
I figli di Cesare Pignatelli di Bovalino, Julio (1478) Fabio (1481) e Troiano (1496) furono Abati commendatari del Santuario di Polsi in Aspromonte e la loro nipote venne battezzata col nome di Maria Porzia Pignatelli.
Nel 1524 iniziarono a Bovalino i lavori di costruzione della chiesa matrice a spese del Magnifico Giovanni Francesco Pignatelli, per cui questi ordinò al laboratorio dei discepoli dello scultore Antonello Gagini a Palermo la realizzazione della statua in marmo bianco della Madonna della Neve, a cui è intitolata la chiesa. Questa venne ultimata ed aperta al culto nel 1525. Altre 3 statue nello stesso tempo vennero richieste dal Duca di Monteleone (Vibo Valentia) Ettore Pignatelli per il Duomo di Vibo. Il marmo del 1525 della chiesa matrice di Bovalino riportava: Questa opera [la chiesa] è stata ricostruita dal magnifico Giovanni Francesco Pignatelli della nobile famiglia di Napoli [iscritta] al seggio di Nilo, nell’anno del Signore 1525. Questo marmo è andato perduto.
La linea dei Pignatelli di Bovalino è considerata dagli araldisti come linea cadetta dei Pignatelli duchi di Monteleone (Vibo) e Giovanni Francesco Pignatelli ebbe Certificato di nobiltà dal Re di Napoli.
Nel febbraio 1753 il barone Mazza di Gioiosa Ionica risulta assieme alla moglie Nunziata Pignatelli del beneficio della cappella della Santissima Trinità nella chiesa matrice di Bovalino Superiore.
I Pignatelli ad Ardore
Nella vallata del torrente Tre carlini c’è un fondo con dei monoliti scavati, di proprietà allora di Giovanni Francesco Pignatelli di Bovalino ed è chiamato grotte dei Pignatelli, questo terreno veniva dato in affitto a gente del luogo e il ricavo donato dallo stesso Pignatelli alla certosa di Santo Stefano del Bosco a Serra San Bruno. A meta del ‘700 il fondo Pignatelli, assieme a quello Caccamo e Bricà, apparteneva al Pio Monte dell’Addolorata di Bovalino Superiore.
Linea cadetta della Famiglia Pignatelli di Bovalino e Gerace:
- Giovanni Francesco Pignatelli e Aurelia Caracciolo;
- Ettore Pignatelli e Girolama Malarbì (questa è figlia di Anna Procopio di Bovalino Superiore);
- Marcello Pignatelli e Isabella Scaglione;
- Domenico Pignatelli e Angiola Piconeri;
- Francesca Paola Ippolata Pignatelli e Giovanni Migliaccio.
La Famiglia Pignatelli di Bovalino si estinse alla fine del ‘700 come a Gerace confluendo nella Famiglia Migliaccio Pignatelli. Il palazzo si trova in piazza del Tocco ed è stato restaurato nell’anno 2002, ma la Famiglia abita a Roma.
Maria Ajossa di Gioiosa (1889-1969), di Giovanni marchese di Flumari e di Concetta Natoli dei Principi di Partanna sposò, il 19 novembre 1908, Luigi Pignatelli della Leonessa principe di Monteroduni (1885-1930) e il palazzo di Famiglia Ajossa alla Marina di Gioiosa venne donato nel 1933 alla comunità delle suore dell’Immacolata.
Rilevanti successioni feudali femminili in Pignatelli (famiglie estinte in linea femminile che cedettero il proprio cognome aggiungendolo a quello proprio dei Pignatelli):
Ruffo della Leonessa, Campitelli, Caracciolo, Aymerich, Tagliavia Aragona Cortes, Pinelli-Ravaschieri, Piccolomini, Moncajo-Blanes Y Centelles, Gonzaga.
Il 22 ottobre 2001 il Principe Stefano Pignatelli di Cerchiara ha fatto visita alla Chiesa Matrice di Bovalino Superiore dove nella parete della navata destra, accanto alla cappella dell’Immacolata, si trova un altorilievo in marmo bianco del 1525 chiamato Santa Maria Assunta dei Pignatelli e sono rappresentati gli stemmi della Famiglia Pignatelli-De Marinis. L’altare venne mutilato con colpi di scimitarra in una delle tante incursioni turche che si verificarono a Bovalino.