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L’Onda Calabra del Parto delle Nuvole Pesanti travolge l’Arena dello Stretto alla prima di “RadiCi”

Dall’Ufficio Stampa Sindaco Reggio Calabria

Buona la prima per RadiCi, festival di musica etno folk e popolare finanziato dal Comune di Reggio Calabria attraverso i fondi europei del Programma Nazionale Metro Plus 21/27, Distretto Culturale e turistico. La prima di apertura affidata alla ormai storico gruppo calabrese Il Parto delle Nuvole Pesanti, più di dieci album all’attivo e tour in giro per il mondo con ottimi riscontri pressoché ovunque.
Una rivisitazione dei suoni della tradizione calabrese con delle felici contaminazioni che rendono uniche e originali le loro musiche.
Un lavoro di ricerca e ricontestualizzazione anche della nostra lingua che si traduce in un attento utilizzo, nei testi, di modi di dire o di semplici parole che diventano il centro di gravità del brano.
L’ignoranza è figa è l’ultimo lavoro che stanno portando i tour nelle piazze ed è stato anche il primo pezzo suonato all’Arena di fronte a centinaia di persone pronte ad ascoltare il gruppo ma anche a ballare molti dei loro energici e più noti brani.
Salvatore De Sena, il cantante e frontman, è un vero uomo di spettacolo che sa fare tanto il menestrello quanto l’intrattenitore impegnato richiamando l’attenzione su tematiche profonde e di alto valore sociale come quella del diritto a viaggiare che anticipa il brano Uomini in viaggio ma anche quella sulle guerre con Ciani e molte altre che diventano introduzione e intermezzo per le musiche in scaletta.
Lancia la proposta agli amministratori reggini di farsi promotori della tarantella come patrimonio dell’umanità, come hanno fatto in molti altri luoghi rispetto a danze identitarie e tradizionali.
Ci sono reggini ma anche turisti stranieri che si fermano ipnotizzati dai ritmi incalzanti e dalle note, magistralmente suonate, di fisarmonica e sax che accompagnano con ricchezza di suggestioni e in modo incessante ogni parola di De Sena.
La scena di fronte al palco si riempie progressivamente svuotando di persone i gradini dell’Arena per darsi tutti alle danze; il frontman scende tra la gente con la sua maschera-simbolo di lupo e inizia a roteare e ballare assieme a un pubblico che apprezza molto e si appassiona.
Dopo l’esecuzione di alcuni brani-simbolo come L’Imperatore siamo alla chiusura di uno spettacolo frizzante col botto affidato, ovviamente, a Onda Calabra, bandiera del gruppo che l’ha reso noto a livello internazionale. Un vero e proprio inno che viene salutato con grande entusiasmo; tanto che non si vuole smettere di ballare e cantare.
Prosegue il ricco programma, che durerà fino al 22 di agosto, per altre serate che promettono di ricollegarci alle nostre radici attraverso la magia dei suoni.

Redazione

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