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Ospedale di Locri, Raffaele Sainato si appella a Francesco Cannizzaro

Di Raffaele Sainato – Capogruppo di opposizione Con Senso civico per Locri

La Locride vive ormai da troppi anni in una condizione di profonda precarietà sanitaria, senza la garanzia di quel diritto alla salute ben piantato nella Costituzione italiana.
Una precarietà drammaticamente raccontata dagli ultimi casi di morti sospette, dalle guardie mediche chiuse per mancanza di medici, dai consultori decimati per lo stesso motivo, dalla altissima percentuale di migrazione sanitaria, dai servizi impoveriti e dalla professionalità di tantissimi medici di eccellenza limitata dall’assenza di strumentazione adeguata e di personale.
Sulla pelle dell’ospedale locrese si sono consumate strumentalizzazioni di tutti i generi, nessuno ha mai guardato in faccia i malati, ognuno ha pensato al suo pezzetto di giornale da conquistare. Un posto al sole per i propri obiettivi personali.
Nonostante la beffa di chi prova a mentire, raccontandoci che tutto va bene, dopo averci detto che tutto va male, solo perché è cambiato il colore politico e le responsabilità di chi sta ai vertici delle istituzioni calabresi, le condizioni della sanità locridea sono da bollino rosso. Oserei dire nero! Serve un intervento deciso e autorevole da parte di chi ha gli strumenti per agire. Ma chi li ha? Mi sono chiesto.
Dalla mia postazione di militante della politica al servizio dei cittadini, osservando quanto mi accade intorno, ritengo che nessuno meglio di Francesco Cannizzaro possa trovare la volontà per intervenire, deputato della Repubblica italiana e profondo conoscitore del suo territorio, quello dell’area metropolitana di Reggio Calabria, che ha tributato grandi consensi e sincera fiducia nella sua capacità di risolvere problematiche su cui solo la politica può intervenire con risolutezza.
Una fiducia ben riposta, se penso agli interventi indirizzati sulla sanità reggina, sull’aeroporto dello Stretto, sulla realizzazione della Gallico-Gambarie o del Ponte di Pilati, a Melito Porto Salvo.
Mi permetto, allora, carissimo Francesco, di investirti di questa piaga atavica perché riconosco la tua capacità di dettare la linea politica davanti ai problemi da risolvere e alla tutela dei diritti dei cittadini. In questo spicchio di area metropolitana ci sono circa centocinquanta mila abitanti che attendono decisioni, scelte, una visione che li salvi dalla morte e dall’oblio. Una capacità, la tua, di rappresentanza a tutti i livelli che ti chiedo di utilizzare per dare una speranza a questa terra, una nuova vita all’ospedale di Locri e una solidità alla medicina del territorio.
I cittadini della Locride non attendono dubbi messia, ma politici che vogliano svolgere la loro funzione anche nei confronti dei diritti di questo territorio. Nessuno meglio di te può dimostrargli che i mandati come il tuo hanno ancora una pienezza su cui contare e che esprimere un voto continua ad avere senso.

Redazione

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