Costume e SocietàLetteratura

OlimP(i)arigi

Di Ugo Mollica

Un’ora di bellezza universale,
morbida e di profumo antico;
un’ora che si dona anche a voi,
che nutrite intelletto d’amore,
mentre Parigi, coronata dei cerchi,
trema di orgoglio e di emozione,
come patria del mondo.

E per la magia di questo giorno,
lieto di bandiere e di inni, dal cielo di Locri Epizephiri,
da 25 secoli anche lei titolata d’Olimpia,
sale un canto augurale,
in un grido di umiltà e di gloria,
che si inchina
davanti al sogno eterno della gioventù,
sentiero limpido
di civiltà e di pace.

E dalla voce maestosa di Pindaro,
astronauta del pensiero alato,
risentiamo con gioia che
“non c’è polvere, capace di seppellire il nobile
splendore degli atleti di Olimpia!”

E per farci dono immortale,
il sacro vate dei canti di vittoria,
rivolto proprio a noi magnogreci, ha aggiunto:
«Io mi stringo a entusiasmo
e abbraccio la stirpe gloriosa
di Locri e di miele inondo
la città guerriera!»

Salutari emozioni a tutti,
insieme a tanto lieto profumo di giovinezza!
E buone Olimpiadi al mondo!

Foto di form PxHere

Redazione

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