La Biblioteca Calabrese di Soriano un’eccellenza regionale da non strumentalizzare
«Ritengo che sia necessario recuperare lo spirito della Biblioteca Calabrese secondo quelle che erano le intenzioni del fondatore, Nicola Provenzano, superando ogni forma di localismo». È quanto, in sintesi, quanto ha dichiarato Maria Teresa Iannelli, direttrice della Biblioteca Calabrese di Soriano. Archeologa originaria di Locri, la direttrice Iannelli, già ispettore della Soprintendenza Archeologica della Calabria, ha affermato: «Noi siamo per la cultura e riteniamo di fare attività culturali aperte che superano i localismi che non fanno bene. Vogliamo continuare su questa linea, tracciata dal fondatore della Biblioteca Calabrese, il professore Provenzano, che l’aveva vista autonoma dalla politica e da altre forze che potrebbero sovrastarla.»
Negli ultimi mesi sulla Biblioteca Calabrese di Soriano ci sono state diverse polemiche, da ultimo quella sulla ammissione o meno di 17 soci. Sul punto la direttrice ha fornito la propria versione: «C’è un regolamento che approfondisce lo statuto che parte dal 2013 e poi l’assemblea lo delibera nel 2019, che in relazione all’ingresso dei soci afferma che possono entrare a far parte della biblioteca solo cinque soci all’anno avallati da un socio fondatore, che può avallare un socio l’anno. Non vogliamo escludere alcuno ma ci sono delle regole per entrare e poi ci sono altre forme di collaborazione con la Biblioteca.»
Nel corso dell’incontro la direttrice ha richiamato l’attenzione sul lavoro compiuto in questi anni che hanno portato la Biblioteca Calabrese a divenire un’eccellenza e un punto di riferimento per studiosi nazionali e internazionali: «Siamo per la libertà culturale e l’onestà intellettuale, non getteremo mai la spugna, perché abbiamo un passato di attività culturali. Noi ci crediamo perché siamo, insieme a tanti altri, soci e uomini di cultura, e saremo lieti di accogliere chiunque voglia contribuire alla crescita della Biblioteca». Nel concludere la direttrice ha ancora una volta sottolineato: «Si può collaborare con la Biblioteca anche senza esserne soci. L’importante è entrare nello spirito della Biblioteca per come pensata dal fondatore e portata avanti in questi anni a farla diventare un’eccellenza nella cultura calabrese.»