Sequestro di persona, rapina aggravata, estorsione e lesioni: accolto il continuato e pena ridotta
La 2ª sezione penale, della Corte d’appello di Reggio Calabria, presidente Francesca Di Landro, in accoglimento dell’istanza di continuato presentata da Fabio Tuscano nell’interesse di Azzazi Anouar e con il parere contrario della procura generale ha ridotto di quattro anni e quattro mesi la pena inflitta, che era di sette anni di reclusione e 2.400 € di multa per il processo Iceberg e dieci anni e otto mesi di reclusione ed 8.000 € di multa per il processo Mercato per un totale di diciassette anni e otto mesi. Azzazi, imputato attualmente nel processo Sbarre in corso di celebrazione dinanzi alla Corte d’assise appello di Reggio, nel procedimento Iceberg Azzazi rispondeva di rapina aggravata e sequestro di persona commessi nel territorio di Melito di Porto Salvo, mentre nel processo Mercato di estorsione e lesioni aggravate anche dal metodo mafioso commesse a Reggio. Scrive la Corte che il difensore, dopo aver richiamato la normativa e la giurisprudenza in materia, ha addotto, a sostegno dell’istanza, la circostanza che gli illeciti contestati nelle suddette sentenze ledono tutti il medesimo bene giuridico, la sussistenza di identità spaziale e contiguità temporale fra i reati oggetto delle sentenze di cui sopra, lo stato di tossicodipendenza di Azzazi con la conseguente necessità di procurarsi il denaro necessario per l’acquisto di sostanze stupefacenti. La difesa allegava all’istanza il certificato di tossicodipendenza del Servizio Tossicodipendenze di Reggio con presa in carico dal 5 luglio 2013. Scrive la Corte che in tema di riconoscimento della continuazione in fase esecutiva lo stato di tossicodipendenza deve essere valutato come elemento idoneo a giustificare la unicità del disegno criminoso e che trattasi nel caso dell’istante di condotte relative a reati omogenei commessi in ambito temporale e spaziale alquanto vicini. La Corte, a scioglimento della riserva, accoglieva l’istanza e dichiarava la continuazione tra i reati giudicati con la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria (processo Mercato) e la sentenza della Corte d’appello di Reggio (processo Iceberg) rideterminando la pena in 13 anni e 4 mesi di reclusione e 8.800 €.