Costume e Società

Bovalino, un successo il “Festival dell’identità e della memoria bovalinese”

Di Davide Codespoti

Si è conclusa con uno straordinario successo e una grande partecipazione di pubblico la prima edizione del rinnovato Festival dell’Identità e della Memoria bovalinese, già nato da una precedente idea del compianto giornalista bovalinese Mimmo Agostini e stavolta istituzionalizzato dall’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Maesano, con la creazione di un’apposita commissione ad hoc (di cui fanno parte, oltre al Presidente del Consiglio comunale Filippo Musitano, cittadini benemeriti come Paolo Antonio Graziano, Vincenzo Garreffa, Niccolò La Barbera e Donatella Autelitano, vedova di Mimmo Agostini), che ha il compito di selezionare le personalità bovalinesi distintesi per il loro contributo alla comunità.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 28 luglio, alle ore 21:15, nella magnifica cornice di Piazza Gaetano Ruffo (più precisamente nel piccolo anfiteatro ricavato dai gradoni che danno sulle rovine della Torre Scinosa), moderata dalla giornalista Mariateresa Ripolo e dedicata alla memoria di Agostini, uno dei primi sette premiati, insieme a Piero Leone (divulgatore culturale e direttore del Sistema Bibliotecario Ionico), Elisabetta Blefari (insegnante), Elio Ruffo (regista cinematografico), Cosimo Alvaro (imprenditore) e ai due pastori di fede padre Costante (parroco di Bovalino Marina) e padre Donato (parroco della frazione bovalinese di Bosco Sant’Ippolito).
A ritirare le targhe commemorative (le cui motivazioni sono state lette dai vari membri della commissione) sono stati i famigliari e i conoscenti dei premiati: per Mimmo Agostini è stata la figlia Lina, a cui è stata consegnata la targa da parte di Vitaliano Gemelli, presidente dell’Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo, ente del quale lo stesso Agostini è stato referente locale e nazionale; a seguire è stata la consegna del Premio alla Cultura alla memoria di Piero Leone da parte del sindaco Maesano, che ha consegnato la targa al figlio Francesco e al nipotino omonimo Piero; la targa della professoressa Blefari è stata ritirata dal figlio Luigi Strano, quella di Elio Ruffo dalla figlia Enrica, mentre il riconoscimento all’imprenditore Alvaro è stato consegnato alla figlia Elvira. Infine, a ritirare le targhe dedicate a padre Costante e a padre Donato sono stati Mariolina Spadaro, formatrice dell’Ordine Francescano Secolare (cui appartenevano i due religiosi), per il primo e Ferdinando Rocca, rappresentante della numerosa comunità di Bosco Sant’Ippolito dove operò padre Donato.
La serata è stata allietata dalla divertente e affasciante esibizione del cantastorie Nino Racco, che ha incantato il pubblico con la narrazione di alcuni suoi quadretti, in cui descriveva alcuni personaggi bizzarri e caratteristici di Bovalino oppure alcuni fatti curiosi capitati alla cittadina (come lo scoppio delle fognature nell’estate del 1968, a causa della chiusura degli sversamenti in mare…), chiudendo la serata cantando la canzone Il pescespada di Domenico Modugno, in memoria delle vittime di ‘ndrangheta, in particolare di Adolfo Cartisano, dettò Lollò, il fotografo bovalinese rapito e ucciso nel 1993 a scopo di riscatto.
Molto partecipata e sentita la reazione del pubblico assiepato sui gradoni del piccolo anfiteatro, segno che l’iniziativa ha riscosso un notevole successo che si riverbererà sicuramente nel prossimo appuntamento tra due anni.

Redazione

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