Mi chiamo Paolo
Di Luisa Totino
Mi chiamo Paolo,
ero un uomo come tanti,
ero un uomo
con i suoi sogni
e le sue speranze,
con l’amore per la giustizia
e le cose belle,
per le spicciole favelle
della mia amata terra,
convinto, fino all’ultimo,
che non mi avrebbe mai fatto la guerra.
Mi chiamo Paolo
e in un giorno assolato,
afoso e malandato,
la mia vita prese il volo,
non sarei stato più
solo di me stesso,
ma di tutti coloro
che anelano a un mondo
più spesso,
senza nessun compromesso,
capace ancora
di rimanere fedele a se stesso
e amorevolmente connesso.
Mi chiamo Paolo,
e ci ho creduto spesso,
e adesso,
da quel fatidico giorno,
tante radici
di libertà e legalità
son cresciute
rigogliose e felici,
lontane dagli oscuri nemici.
Lo so,
il manto dell’atroce organizzazione
tenterà sempre
di allungare i suoi tentacoli,
ma noi saremo
i suoi più feroci ostacoli,
non permetteremo mai
di essere depredati
dall’infame borsaiolo.
L’ho promesso in vita con onore,
e continuo a prometterlo
anche adesso,
attraverso di voi,
con più fervore,
perché mi chiamo Paolo,
Borsellino Paolo!