Costume e Società

Nelson Mandela International Day: eredità di un leader globale per un futuro equo e sostenibile

Quel che Nessuno vi ha detto

E anche questa settimana è giunto il momento di immergersi nelle profondità dell’attualità e della società per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla superficie con la nostra rubrica settimana Quel che Nessuno vi ha detto.
Permettetemi di esprimere tutta la mia gioia per la singolare congiuntura che fa sì che questo appuntamento settimanale ricorra proprio in concomitanza con il 18 luglio, data in cui, al netto del generale (e colpevole) silenzio da parte dei media, ricorre il Nelson Mandela International Day, durante il quale mondo celebra il leggendario politico sudafricano la cui vita e opere hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’umanità. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2009 con la Risoluzione A/RES/64/13, questa giornata non solo commemora la nascita di Mandela, ma serve anche come un promemoria per l’umanità sull’importanza dei diritti umani, della giustizia sociale e della lotta contro la povertà.
Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, è stato un pilastro nella lotta contro l’apartheid, un sistema di segregazione razziale che ha oppresso il Sudafrica per decenni. La sua lotta culminò nella sua elezione a primo presidente nero del Sudafrica il 10 maggio 1994, un evento che segnò l’inizio di una nuova era di riconciliazione e rinnovamento politico e sociale. Nonostante i suoi 26 anni di reclusione, Mandela non abbandonò mai la sua missione di liberare il suo popolo dalla discriminazione razziale e promuovere l’uguaglianza.
Uno degli insegnamenti fondamentali di Mandela è stato il valore del perdono e della riconciliazione. Dopo la fine dell’apartheid, Mandela promosse un processo di riconciliazione nazionale che mirava a unire le diverse componenti della società sudafricana. Questo approccio, centrato sul riconoscimento reciproco e sul dialogo, è un modello che il mondo continua ad ammirare e da cui trarre ispirazione. Le cosiddette Nelson Mandela Rules adottate nel 2015, che definiscono i parametri per il trattamento dei prigionieri, sono un altro esempio della sua eredità duratura nella promozione dei diritti umani.
Tuttavia, a trent’anni dalla presidenza di Mandela, il Sudafrica deve ancora affrontare sfide significative. Nonostante i progressi, il Paese è afflitto da gravi disuguaglianze, alta disoccupazione e frequenti manifestazioni di xenofobia e violenza anti-immigrati. Questi problemi sottolineano la necessità di un impegno continuo per realizzare la visione di Mandela di una società equa e giusta. Il governo attuale, guidato da Cyril Ramaphosa, ha il compito di affrontare queste sfide con la stessa determinazione e spirito di riconciliazione che Mandela ha dimostrato.
L’insegnamento di Mandela sulla necessità di combattere la povertà è oggi più rilevante che mai. La Fondazione Nelson Mandela ha scelto come tema del Mandela Day di quest’anno Azione contro la povertà, sottolineando l’importanza di affrontare le disuguaglianze economiche per promuovere la giustizia sociale. La povertà non è solo una questione economica, ma una violazione dei diritti umani che limita le opportunità di milioni di persone.
Il Mandela Day ci ricorda che il contributo di ogni individuo è fondamentale per costruire un futuro migliore. Ogni anno, questa giornata invita le persone di tutto il mondo a dedicare 67 minuti del loro tempo (un minuto per ogni anno di servizio pubblico di Mandela) a fare del bene nelle loro comunità. Questo semplice atto di servizio è un modo potente per onorare l’eredità di Mandela e per contribuire a un cambiamento positivo.
Per assicurare un futuro più equo e sostenibile, dobbiamo recuperare e attuare gli insegnamenti di Mandela sulla giustizia, la riconciliazione e l’uguaglianza. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo realizzare la visione di Mandela di un mondo in cui tutti abbiano uguali opportunità e diritti, liberi dalla discriminazione e dalla povertà.

Foto di John Mathew Smith, © copyright 2001, CC BY-SA 2.0

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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