Thomas Matthew Crooks e Donald Trump: l’antinomia che cambierà gli equilibri politici globali
Pensieri, parole, opere… e opinioni
Il terribile quanto avventato gesto di Thomas Matthew Crooks, il 20enne che ha esploso cinque colpi di fucile all’indirizzo del candidato a presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania, è con ogni probabilità destinato a cambiare radicalmente gli assetti del del potere mondiale. Non che prima delle 18:10 di sabato 13 luglio (00:10 di domenica 14, per noi italiani) le probabilità di vittoria per il presidente uscente Joe Biden e della compagine democratica fossero molto più elevate rispetto oggi, ma l’immagine del magnate che, con il viso schizzato di sangue, leva il pugno al cielo nell’acclamazione generale dei suoi sostenitori, sono destinate a entrare nell’immaginario collettivo come solo la sequenza drammatica di un colossal hollywoodiano potrebbe fare. La sceneggiatura di questa strana storia è tanto semplice quanto geniale e narra di un politico controverso, che molto poco ha fatto in occasione del suo primo mandato alla Casa Bianca, che torna in corsa per il ruolo di uomo più potente della terra con le sue idee integraliste e la promessa di un cambio radicale di predisposizione nei confronti degli assetti di potere internazionale e che riesce a convincere anche i più ferrei indecisi grazie a una tirata di grilletto che affianca alla sua già solida immagine di self made man anche quella di martire della democrazia. Il tutto in un contesto storico in cui le antinomie tra gli estremismi di destra e di sinistra sono sempre più accentuati, a una settimana esatta di distanza dal controverso esito delle presidenziali francesi e nel frangente più incancrenito dei due conflitti che si stanno consumando alle porte dell’Europa, nell’ambito dei quali gli Stati Uniti hanno giocato e potrebbero ancora giocare un ruolo strategico.
Ecco, dunque, come la sacra follia di Crooks, che ha accettato di troncare la sua vita a 20 anni in nome di un ideale distorto che probabilmente non comprenderemo mai, finisce con il legittimare una narrazione che la politica ci somministra già da troppo tempo, alimentando la richiesta di maggiore sicurezza, di controllo dei confini e la conseguente e supina accettazione degli estremismi anche a discapito dei diritti civili. E che quel proiettile che scheggia l’orecchio destro di Trump abbia già sortito questo effetto lo dimostrano reazioni come quella del nostro vicepremier Matteo Salvini, che si è arrogato il diritto di affermare, sulla televisione di Stato:
Insomma, per Salvini il vero problema sono le manifestazioni di intolleranza e non solo quelle nei confronti delle fazioni politiche che incarnano ideali nei quali non ci riconosciamo, ma anche nei confronti dei fascisti e dei razzisti che, povere gioie, hanno evidentemente tutto il democratico diritto di esprimere le proprie opinioni, avallare l’introduzione di norme lesive della libertà personale (a proposito, avete notato che quasi nessuno ha parlato dell’emendamento che proprio la Lega ha fatto passare grazie al quale i birbanti che organizzano una protesta contro la realizzazione di una grande opera rischiano fino a 25 anni di carcere?) e, perché no, di organizzare delle sane e ricreative “cacce al [parola con la n]” che avranno anche il benefico effetto di ridurre il numero di nullafacenti che nemmeno rappresentano l’italianità con il loro naso schiacciato e la loro abbronzatura accentuata. E chi se ne fotte che il sistema Paese così va al collasso completo e che quello 0 virgola di crescita che abbiamo avuto nell’ultimo decennio sarebbe stato un valore negativo se fosse dipeso solo dalla razza pura.
Già sento l’obiezione di chi mi imputa di stare sminuendo quanto accaduto negli Stati Uniti e, soprattutto, ci tiene a sottolineare che invece è assolutamente vero che il clima d’odio viene alimentato dalle sinistre. A favore vostro mi si permetta di dire che è vero proprio il contrario: quanto fatto da Crooks (un tesserato Repubblicano, per altro, con buona pace di chi parla di “violenti della sinistra”), per quanto ho appena esposto, è quanto di più odioso potesse accadere. Non può esistere che si pensi di risolvere un agone politico con la violenza e il mio pensiero, prima ancora che a Trump, va a Corey Comperatore, l’ex capo dei vigili del fuoco rimasto ucciso durante il comizio e ai feriti che non si sta filando nessuno. Crooks diventa, invece, l’incarnazione stessa di quel male che rende accettabile che nel 2024 Salvini possa esprimere un’opinione come quella sopra riportata che nessuno lo metta alla gogna, è il motivo scatenante per cui, da qui ai prossimi mesi, sentiremo sempre più uscite di questo tenore facendo orgogliosamente di sì con la testa e, in definitiva, potrebbe essere descritto, sui libri di storia, come un nuovo Gavrilo Princip in grado di segnare con un colpo di arma da fuoco una cesura in grado di mutare per sempre il corso degli eventi…
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