Attualità

Emergenza Sanità: “Rinforziamo l’osepdale di Locri”

Dal Circolo Sergio Ramelli di Locri

Semplice slogan, oppure stiamo migliorando il sistema sanitario calabrese? Tante belle parole che rimangono tali, perché la realtà è ben diversa. Le notizie che arrivano, invece, sono preoccupanti: parliamo di assenza di medici e assenza di materiale di uso giornaliero che i pochi operatori usano con molta parsimonia perché, altrimenti, il giorno dopo rimangono senza. Con profondo dolore dobbiamo constatare che, mentre il commissario Roberto Occhiuto pubblicizza l’apertura di reparti di vario genere (che stranamente sono sempre per lo più solo in una parte della Calabria) qui si muore.
Può capitare un errore di valutazione, come ci è stato detto, ma proviamo a dirlo ai genitori di quel ragazzo che è morto per un errore di valutazione che, dobbiamo aggiungere, non sarebbe la prima volta che si verifica.
Preoccupano le notizie di medici che si dimettono o che vanno in altre strutture perché in queste condizioni è impossibile lavorare. Possiamo fare i nomi di Mario Spanò e Raffaella Parisi di cardiologia, Rocco Arcà di gastroenterologia, Nicola Congiusta e Tommaso Marzano che, a giorni, da notizia sicura, lascerà l’ospedale per andare in pensione anticipata.
E, ancora, notizie che hanno dell’incredibile in un Paese che si dice democratico e all’avanguardia: dopo tanta pubblicità per le ambulanze che entreranno in funzione grazie all’intervento del commissario e presidente regionale Occhiuto, udite udite, mancano i medici anche per i nuovi mezzi. Noi tutti non possiamo che congratularci principalmente con il commissario Occhiuto, ma anche con i consiglieri regionali e gli assessori della nostra amata regione e con i sindaci che si stanno occupando con tanto impegno di questa situazione sanitaria. Se qualcuno ci viene a dire che da quando c’è Occhiuto la sanità è migliorata, probabilmente non vive in questa realtà.
Noi continuiamo a essere vigili e attenti a tutto quello che sta accadendo, anche se impotenti e amareggiati.

Redazione

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