La CGIL in prima linea contro il caporalato e per i diritti dei tirocinanti
La sezione Calabria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro sarà presente con le sue categorie, in particolare con la Federazione Lavoratori Agroindustria, alla manifestazione indetta dalla CGIL nazionale contro il sistema del caporalato e dello sfruttamento nei campi, che si terrà a Latina sabato 6 luglio. Questo evento vuole denunciare il grave caso di Satnam Singh, che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema di schiavizzazione e abuso ancora troppo presente in Italia. La Calabria, con il 19,6% di lavoratori in nero rispetto al totale degli occupati, contro l’11,3% della media nazionale, è la regione italiana con la più alta presenza di occupazione irregolare, in particolare nella Piana di Gioia Tauro, una delle aree più colpite dal caporalato. La manifestazione, insieme a decine di associazioni, reclama diritti, dignità, salute e sicurezza sul lavoro, chiedendo al governo azioni concrete contro lo sfruttamento e il caporalato, a partire dalla modifica della legge Bossi-Fini e l’applicazione delle normative esistenti.
Parallelamente, le manifestazioni di maggio e giugno hanno reso centrale la vertenza dei tirocinanti calabresi. Un secondo incontro tra le Segreterie Confederali di CGIL, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e Unione Italiana del Lavoro e il presidente Occhiuto ha discusso le rivendicazioni sindacali: stop ai sussidi prorogati e inizio della contrattualizzazione per i 4.200 tirocinanti nelle amministrazioni locali. La necessità di un tavolo ministeriale è urgente per attuare le norme approvate, con il reperimento di fondi sufficienti, dato che i 5 milioni attualmente disponibili sui 65 necessari non sono sufficienti. Occhiuto ha concordato sull’importanza della questione e si è impegnato a organizzare rapidamente un incontro presso il ministero della Funzione Pubblica, coinvolgendo la Regione Calabria, le organizzazioni sindacali e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. La speranza è che gli impegni presi si traducano in misure effettive per risolvere la situazione dei tirocinanti.