Concluso con successo a Reggio Calabria il Meeting del Turismo dello Stretto
Dall’Ufficio Stampa Città Metropolitana di Reggio Calabria
La giornata conclusiva del Meet 2024, l’incontro sul Turismo dello Stretto, giunto alla seconda edizione e che ha abbracciato quest’anno l’intera area tra Messina e Reggio Calabria, ha registrato gli incontri tra i 22 acquirenti internazionali e gli oltre 30 operatori del turismo locale, coinvolti, attraverso un apposito avviso pubblico, dalla Città metropolitana reggina.
L’evento finale, alla presenza degli acquirenti e operatori turistici reggini, si è svolto nello splendido Hotel Resort Altafiumara di Villa San Giovanni (RC), affaccio unico sullo Stretto che ha ospitato anche una tavola rotonda sul turismo e la presentazione di venditori, aziende turistiche in rappresentanza di bed & breakfast, hotel, percorsi, escursioni in barca, consorzi turistici (ionica, tirrenica e città).
I commenti degli acquirenti a conclusione anche dell’esperienza nell’area metropolitana di Reggio, sono stati molto lusinghieri, i più hanno apprezzato, le bellezze ambientali, culturali, paesaggistiche, l’enogastronomia, le tradizioni e il clima in generale dell’accoglienza.
Per i venditori si è trattato di un momento di costruttivo e produttivo confronto con operatori internazionali, in grado di poter portare un ritorno in termini di presenze.
“In passato ci sono state altre esperienze di questo tipo – hanno detto alcuni operatori turistici locali – ma non in questi termini di numeri o di qualità di interesse verso il territorio reggino. Per questo ringraziamo l’impegno della Città metropolitana e del sindaco Giuseppe Falcomatà.”
Ligia Hofnar, della Marketing and Event Manager Network@Comunication ha detto: «Vorrei iniziare con i ringraziamenti per l’opportunità che ci è stata data, non soltanto come azienda che ha portatogli acquirenti per questa edizione di Meet, ma soprattutto a nome di tutti gli acquirenti che vi hanno preso parte, perché la maggior parte di loro non aveva mai visto la Calabria né Reggio, la Sicilia qualcuno la conosceva, però Reggio molto poco. Per tutti è stata una sorpresa, sia dal punto di vista culturale perché appare evidente che Magna Grecia ha lasciato un’impronta su tutta la storia, la cultura della città, sia per quello che offre dal punto di vista turistico.»
«È difficile fare un bilancio di cosa è piaciuto di più, tra la cultura e il mare. Il taglio professionale di questi acquirenti – ha aggiunto – è quello culturale, in grado di portare turisti di categoria medio-alta da tutto il Mondo. Però la bellezza del mare dello Stretto è senza eguali, ci ha lasciato dentro quell’effetto wow dall’alba e soprattutto al tramonto. L’ultima serata a Scilla e Chianalea – ha concluso – Hofnar – è stata un susseguirsi di ammirazione delle luci sul mare, dei colori notturni sull’acqua. Quindi ritegno che sia stata una cosa stupenda e che ne è valsa la pena.»
Per il consigliere comunale con delega al Turismo Giovanni Latella che ha seguito sin dall’inizio tutte le fasi del progetto: «Si è concluso il secondo Meeting del Turismo dello Stretto e sono stati sei giorni importanti. Proprio per questo ringrazio il sindaco di Messina Federico Basile, il sindaco di Reggio, Falcomatà e l’assessore al Turismo di Messina, Enzo Caruso che hanno avuto fortemente che questo evento venisse fatto per tutta l’area dello Stretto. Un evento – ha aggiunto – che a mio avviso ha avuto un’importanza fondamentale per tutto il territorio: si parla dell’Area dello Stretto che abbraccia un realtà da Stilo a tutta la Costa Viola, e da Taormina alle Isole Eolie. È riuscito a dare la possibilità di farsi conoscere e apprezzare, facendo emergere le potenzialità economiche offerte dal comparto turistico. Parliamo di un’area che ha 2.700 anni di storia, cultura, al quale si aggiungo lo sport, di mare e montagna. Chi ha partecipato a Reggio – ha evidenziato – in questi due giorni è rimasto colpito anche dalle bellezze delle tradizioni, non solo dai tanti tesori culturali che ogni realtà della nostra area possiede, dell’enogastronomia, ma anche dal folclore musicale della tradizione. Oggi con i professionisti del settore – ha concluso – abbiamo registrato ulteriori elementi positivi che ci convincono della strada intrapresa.»