Attualità

Autonomia Differenziata, Pino Gesmundo: “Roberto Occhiuto impugni la legge”

Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria

Roberto Occhiuto impugni la legge sull’Autonomia Differenziata. È la sfida lanciata dal Segretario della Confederazione Generale Italiana del Lavoro Pino Gesmundo da Lamezia Terme, dove ha partecipato all’incontro promosso dalla sezione Area Vasta Politiche industriali, infrastrutture, bonifiche: prospettive di sviluppo dell’area centrale della Calabria.
Al convegno hanno preso parte il Segretario Regionale della CGIL Angelo Sposato, il Segretario della sezione Area Vasta Enzo Scalese, il dirigente Consorzio Regionale per lo sviluppo delle Attività Produttive Fabrizio D’Agostino, il commissario straordinario di Governo del Sito di Interesse Nazionale Crotone-Rossano-Cerchiara di Calabria Emilio Errigo, il presidente della sezione regionale dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili Roberto Rugna, oltre ai Segretari Generali di categoria Umberto Calabrone (della Federazione Impiegati Operai Metallurgici), Simone Celebre (della Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, dell’Edilizia, delle industrie Affini ed estrattive), Francesco Gatto (della Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia Manifatture), Salvatore Larocca (della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti), Alberto Ligat (del Sindacato Lavoratori della Comunicazione). A moderare i lavori la giornalista Maria Rita Galati.
«C’è bisogno – ha spiegato il Segretario della CGIL Gesmundo – di mettere in piedi investimenti seri per attrarre le imprese e fare in modo che il Mezzogiorno diventi volano di sviluppo per l’intero territorio nazionale. La logica dell’Autonomia Differenziata dice il contrario: penalizzare il Sud. Il Mezzogiorno non può essere abbandonato a se stesso, c’è bisogno di politiche che compensino la scarsa attenzione avuta fino a ora e ne sfruttino le potenzialità. Non è accettabile quanto avvenuto con i Fondi Sviluppo e Coesione e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, risorse che dovevano essere utilizzate al Sud, ma questo non sta avvenendo.»
«È un momento particolare per la Calabria – ha detto il Segretario Regionale della CGIL Sposato. – A breve si terrà la conferenza dei servizi per la bonifica di Crotone ed è necessario che l’Ente Nazionale Idrocarburi si assuma tutte le responsabilità e faccia le operazioni indispensabili a una bonifica che salvaguardi la salute dei cittadini calabresi. Ma anche la Regione deve fare la sua parte rivedendo il Piano regionale per i rifiuti. Quello attuale è un regalo all’ENI: i rifiuti speciali vanno trattati come tali e non possono essere trattati come ordinari.»
«Per quanto riguarda le politiche industriali – ha aggiunto Sposato – le partecipate pubbliche sono sempre venute al Sud con politiche molto deboli, chiediamo che cambiano direzione. Telecom Italia mobile, ENI e l’Ente Nazionale Elettricità, in passato, hanno preso molto dalla Calabria, ora dovrebbero ridare qualcosa ai nostri territori e il governo, dal canto suo, dovrebbe rivedere le regole per le partecipate pubbliche. Per quanto riguarda le politiche infrastrutturali per noi rimangono prioritarie l’Alta Velocità, la 106 e l’elettrificazione della ionica.»
«Mettiamo insieme organizzazioni sindacali, istituzioni e politica regionale e nazionale per far capire che in Calabria è possibile un cambiamento – la proposta del Segretario dell’Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo della CGIL Enzo Scalese. – La nostra è una realtà attrattiva, abbiamo le potenzialità per attirare investimenti. La prima Hydrogen Valley nata nell’area industriale di Lamezia ne è un esempio. A partire dalla transizione ecologica ed energetica si possono creare imprese con risorse naturali. Porteremo ai tavoli regionali e di governo, con le categorie, le nostre proposte.»

Redazione

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