Attualità

Emergenza suicidi e sovraffollamento nelle carceri Italiane: un bilancio preoccupante

Il drammatico bilancio dei suicidi nelle carceri italiane si aggiorna quotidianamente, con numeri che destano preoccupazione. Dall’inizio dell’anno, 44 detenuti si sono tolti la vita, secondo i dati aggiornati al 20 giugno dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Questo rappresenta un incremento rispetto ai 34 suicidi registrati nello stesso periodo del 2023 e ai 33 del 2022.
Un’analisi dei dati personali rivela che la stragrande maggioranza dei suicidi riguarda uomini (42 su 44), con un’età media di circa 40 anni. Tra i deceduti, 24 erano italiani e 20 stranieri. Dal punto di vista giuridico, 18 erano stati condannati definitivamente, 5 avevano una posizione mista con condanne definitive e procedimenti in corso, 17 erano in attesa di giudizio, 2 erano ricorrenti, 1 appellante e 1 in internamento provvisorio. La maggior parte era accusata o condannata per reati contro la persona, con 10 casi di omicidio, 6 di maltrattamenti in famiglia e 4 di violenza sessuale.
La crisi dei suicidi si sovrappone all’emergenza sovraffollamento. Al 12 giugno, i detenuti erano 61.468, a fronte di una capienza regolamentare di 51.221 posti, con solo 47.067 posti effettivamente disponibili a causa dell’inagibilità di diverse camere di pernottamento e sezioni detentive. Questo porta a un indice di sovraffollamento nazionale del 130,59%, con punte critiche come alla Casa circondariale di Milano San Vittore, dove l’indice raggiunge il 230,79%.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato che il sovraffollamento è il risultato di decenni di accumulazione e ha escluso l’indulto come soluzione, definendolo una resa dello Stato. Nordio propone invece l’adozione di pene alternative, come l’espiazione della pena in comunità per i tossicodipendenti, e la possibilità di far scontare la pena agli stranieri nei loro Paesi di origine per ridurre il sovraffollamento.

Francesca Sabatini

Giornalista d’assalto e senza peli sulla lingua, Francesca sarebbe disposta davvero a tutto pur di raccontare la verità. La sua esperienza nel settore dell’audiovisivo ne fa una professionista a tutto tondo, ma è nell’elaborazione dei testi che la Sabatini dà il meglio di sé. Mente brillante al servizio di un territorio che intende “rovesciare come un calzino”, non c’è stenografo che possa tenerle testa o opinionista da salotto che possa leggere le sfumature della realtà politica locale come lei ci ha abituato a fare. Il suo sogno? Essere la prima a raccontare l’incontro con una civiltà aliena.

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