Costume e Società

Le antiche chiese di Bovalino Marina

Di Antonio Ardore

La marina di Bovalino iniziò a essere popolata dopo la costruzione della linea ferrata nel 1871. I commercianti campani giunti a Bovalino nel 1882 iniziarono a costruire l’attuale chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, che venne ultimata, benedetta e aperta al culto il 16 settembre 1891. Prima di tale chiesa, alla marina, erano state costruite diverse chiesette o cappelle gentilizie da parte delle famiglie latifondiste, gli Stranges, i De Blasio, i Vitale e gli Ameduri.

Chiesa Anime del purgatorio

Questa antichissima chiesa si trovava addossata al palazzo Stranges di via Garibaldi, all’angolo tra via Garibaldi e via Crotone. Il palazzo venne acquistato alla metà dell’800 dalla famiglia Stranges di San Luca, precedentemente apparteneva ai Duchi Pescara Diano, feudatari di Bovalino (dal 1716 al 1860). Il palazzo e la chiesa venne costruita alla metà del ‘600 dai Principi Spinelli di Tarsia, feudatari di Bovalino e che alcuni studiosi lo chiamano Fortino Spinelli. Dal 1894 al 1908 fu oratorio della confraternita di Maria Santissima Immacolata e San Francesco di Paola. Subì gravi danni dal terremoto del 1908 e venne distrutta. Il quadro delle Anime del purgatorio che custodiva venne spostato nel 1909 nella chiesa parrocchiale San Nicola di Bari in un altarino della navata destra.

Chiesa San Michele Arcangelo

Si trova in contrada Pomadonna ed è della famiglia De Blasio di Palizzi. A seguito del grande terremoto del 1783 che distrusse gran parte della Calabria, il Re di Napoli istituì l’ente detto Cassa Sacra col quale si vendevano a privati chiese e monasteri distrutti e i loro terreni, per questo Don Francesco Saverio Amato, originario di Ardore, acquistò a Bovalino il fondo detto Pomadonna e costruì la chiesa.
Oggi rimangono solo i muri perimetrali ed è abbandonata dopo il terremoto del 1908. Un tempo conteneva la statua di San Michele Arcangelo nella cappella a sinistra, aveva 2 campane e sulla porta un marmo recante la seguente iscrizione:

Dio Ottimo Massimo
e a San Michele Arcangelo
il patrizio Francesco Saverio Amato
da Amantea città dei Bruzi
si curò a sue spese
della costruzione di un tempo divino
che possa essere di rifugio
all’abitante del luogo e al forestiero
per volontà del Re Ferdinando IV
nel terzo anno dopo il grande terremoto
Anno di salvezza 1786

Chiesa San Michele Arcangelo

Venne costruita nel 1890 dal cavaliere Antonio Vitale a fianco del palazzo ottocentesco. Agli inizi del 2000, il fondo detto Rosa di proprietà all’origine della famiglia Vitale, è stato totalmente acquistato da una famiglia del luogo. La chiesa è stata da questa del tutto ristrutturata.
Un tempo custodiva il quadro di San Michele Arcangelo sull’altare alla romana, due stampe antiche a sinistra di San Francesco da Paola e a destra quella di Santa Maria Francesca. All’interno custodisce un vecchio confessionale in legno e aveva una sola campana.
Nel 1967, l’avvocato Francesco Vitale e i nipoti Attilio e Arturo, hanno chiesto al Prefetto di Reggio Calabria, che la chiesa venisse dichiarata e riconosciuta Oratorio pubblico ed esonerata da ogni tributo fondiario. La chiesa precedentemente era aperta al pubblico culto e l’avvocato Vitale, con il contributo di 30.000 ₤ da parte di Monsignor Michele Arduino, Vescovo di Locri-Gerace, ristrutturò. Le funzioni erano svolte da Monsignor Antonio Caminiti, parroco della chiesa di San Nicola di Bari.

Chiesa Sant’Antonio

Di famiglia Ameduri, originaria di Gioiosa Ionica, nella fertile pianura di Frazzà, lungo la strada provinciale che porta alla frazione Bosco Sant’Ippolito, davanti al palazzo ottocentesco rimane uno stanzone vuoto e sulla porta resiste al tempo una meridiana.

Chiesa Sant’Elena

Nell’omonimo borgo della marina di Bovalino, non si hanno notizie.

Redazione

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