L’odissea Infinita del Valico della Limina: Tania Bruzzese chiede soluzioni concrete per la Locride
Di Tania Bruzzese – Presidente Partito Democratico Metropolitano
Dopo mesi duole dover confermare quanto già dichiarato, ossia che quella del valico della Limina è un’Odissea: solo che questa volta bisogna necessariamente dire che si tratta di un’Odissea infinita!
D’altro canto tocca però riconoscere nuovamente al Presidente Roberto Occhiuto una grande capacità comunicativa efficace sotto il profilo della autocelebrazione, soprattutto perché in grado, agli occhi dei molti, di spostare il focus dai problemi reali.
L’annuncio della sospensione dei lavori interessanti la galleria della Limina e la conseguente apertura nel mese di agosto non è altro che uno spot, una trovata che ancora una volta non solo getta fumo negli occhi dei cittadini della Locride, ma provoca ulteriori incertezze e disagi ai tanti operatori commerciali presenti sul territorio.
Punto primo, più sospensioni avverranno, maggiore sarà l’allargamento della forbice temporale per il completamento dei lavori che già, come accade nelle questioni all’italiana, mi pare abbastanza lungo e incerto rispetto alle reali esigenze dei cittadini e dei tanti lavoratori non solo del comparto turistico, ma anche della filiera logistica, spesso dimenticata.
Punto secondo, serve concretezza in termini di azioni e tempi: se il tempo, infatti, si fosse sfruttato a vantaggio del territorio, della Locride e della Piana, interessati da una forte rete commerciale, allora si sarebbe messo a frutto realmente nell’ottica tanto decantata di ridurre al minimo i disagi di chi vive e lavora in questi territori.
In particolare la Locride, che è quella che rischia il maggiore disagio, non può vivere del solo mese turistico di agosto, ma ha pieno diritto di poter lavorare tutto l’anno compatibilmente con le operazioni di messa in sicurezza di tutte le infrastrutture, in testa i lavori di ammodernamento del valico della Limina, arteria fondamentale per i bisogni e lo sviluppo di più comunità. La Strada Provinciale 5 non può essere una soluzione alternativa perché non in grado di supportare la mole di traffico: è una strada di montagna, non illuminata e interessata da una viabilità per nulla adeguata, che rischia di essere teatro di incidenti anche e soprattutto per gli automobilisti meno esperti e meno conoscitori della strada in questione.
Certamente il governatore Occhiuto e la sua giunta non possono essere dotati di bacchetta magica (almeno secondo le informazioni in nostro possesso e contrariamente alla mirabile campagna comunicativa efficace certamente al governatore stesso) ma si chiede di assumere impegni assodati e di metterli in campo, perché il tempo delle discussioni e dei confronti, sempre utili e doverosi, deve essere necessariamente conciliabile con quello degli interventi incastonati nella realtà e, soprattutto, nella dimensione dei territori sotto tutti gli aspetti. La realizzazione di una seconda canna permetterebbe l’ammodernamento del traforo garantendo ai cittadini la continuità delle attività dal punto di vista lavorativo e sanitario, perché non possiamo dimenticare la forte connessione degli ospedali di Locri e Polistena. Allora anziché l’annuncio di una fumosa apertura per il torrido mese di agosto si mettano le risorse necessarie per attuare una reale e definitiva soluzione infrastrutturale, che peraltro si rivelerebbe di continuità e non come sedativo degli animi.
Pertanto corre l’obbligo domandarsi se e quando arriverà un comunicato che vada oltre le cure palliative e ci informi che, al di là della semplice ristrutturazione, si interverrà concretamente in termini di tempi e finanziamenti sulla viabilità alternativa, che diverrebbe peraltro il valore aggiunto nella mobilità di uno dei territorio più fragili dal punto di vista socio-economico dell’intera regione.
Il senso di estrema caducità che attanaglia le vicende della Limina si riversa inevitabilmente sulla questione della mobilità obbligatoria, perché di questo si tratta, generando conseguenze su tutti i comparti ostaggi di logiche che ne condizionano terribilmente lo sviluppo, ma d’altronde… “del doman non v’è certezza”!
In tal senso il Partito Democratico sarà vigile e promuoverà tutte le iniziative utili a garantire i diritti dei cittadini della Locride e della Piana.