Antonio Fuoco: il trionfo a Le Mans odora di Calabria
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Tra uno strascico elettorale e un esordio europeo, è passata un po’ sotto silenzio un’impresa che ha avuto la Calabria come assoluta protagonista.
Faccio riferimento alla vittoria della Ferrari AF Corse con la vettura nº 50 alla 24 ore di Le Mans, giunta ieri, poco dopo le ore 16, sul Circuit de la Sarthe, in barba ad avversari agguerritissimi, svariate difficoltà tecniche e una pioggia di penalità che hanno rischiato di minare il sogno della Scuderia di Maranello di replicare l’impresa compiuta lo scorso anno.
La vittoria, giunta dopo 311 giri è stata ad appannaggio della squadra composta dal danese Nicklas Nielsen, lo spagnolo Miguel Molina e, come dicevo, il calabrese Antonio Fuoco, alternatisi al volante della Ferrari 499P per le 24 interminabili ore di gara in cui hanno percorso ben 4.237,7 chilometri.
A completare il trionfo italiano, la terza posizione della macchina gemella, condotta, tra gli altri, da un altro Antonio, un altro meridionale, che questa volta fa di cognome Giovinazzi e che la Ferrari l’aveva riportata sul gradino più alto della competizione automobilistica più prestigiosa al mondo lo scorso anno, facendo ritrovare al Cavallino Rampante una vittoria che, all’epoca, mancava da 58 anni.
Il nostro Antonio, invece, quello che di cognome fa Fuoco, è nato a Cariati 28 anni fa e ha iniziato la sua carriera nel karting a soli quattro anni, partecipando a vari campionati europei. Nel 2012, ha concluso terzo nel WSK Euro Series e quarto nel CIK-FIA European KF2 Championship.
A 17 anni ha debuttato nelle monoposto gareggiando nella Formula Renault 2.0 Alps con la Prema Junior, vincendo a Vallelunga, Imola, Monza e Mugello, prestazioni che gli hanno valso la selezione nella Ferrari Driver Academy.
Nel 2014, ha corso nella Formula 3 europea con il Prema Powerteam, terminando quinto nella classifica generale con due vittorie a Silverstone e Spielberg e dieci podi in 33 gare. Nel 2015, ha esordito in GP3 con il Carlin Motorsport, ottenendo due podi e guidando la Ferrari nei test successivi al Gran Premio d’Austria.
Nel 2016, Fuoco è passato alla Trident in GP3, dove ha concluso terzo in campionato con una vittoria e l’anno seguente, è salito in Formula 2 con la Prema, vincendo a Monza davanti ai tifosi Ferrari. Nel 2018, ha corso con il Charouz Racing System, imponendosi a Monaco e Abu Dhabi.
A 23 anni, Fuoco è uscito dalla Ferrari Driver Academy diventando collaudatore della Scuderia e vincendo il titolo italiano della classe Pro-Am nel Gran Turismo con il team AF Corse. Nel 2020, ha continuato a lavorare come collaudatore e ha conquistato il titolo italiano Endurance con la Ferrari 488 GT3.
Nel 2021 e 2022, Fuoco ha collaborato con la Scuderia Ferrari e la Ferrari Driver Academy, esordendo nel mondiale Endurance FIA WEC con Cetilar Racing e ottenendo il successo nella classe LMGTE Am nella 8 Ore di Portimão. Ha partecipato al GT World Challenge Europe e all’Intercontinental GT Challenge, gareggiando con Iron Lynx e AF Corse.
Nel 2022, ha gareggiato nel FIA World Endurance Championship con AF Corse, concludendo terzo in campionato in classe LMGTE Pro e ottenendo una vittoria nella 8 ore del Bahrain. Ha partecipato anche alla serie americana IMSA e al GT World Challenge Europe, vincendo una gara con Iron Lynx, mentre lo scorso anno ha partecipato, sempre con Ferrari AF Corse, nella classe Hypercar del WEC, ottenendo tre podi e la pole position alla 24 Ore di Le Mans con la 499P.
Confermato come pilota per il WEC sulla 499P, ha mantenuto il ruolo di Pilota Sviluppo per la Scuderia Ferrari, completando l’impresa che aveva iniziato con la pole dell’anno scorso e intrecciando un rapporto fraterno con Charles Leclerc, che gli ha dedicato un post sui social per la vittoria di ieri.
Fuoco rappresenta insomma un brillante esempio di talento calabrese che, anche partendo da un territorio povero di risorse e di opportunità, ha raggiunto vette straordinarie nel panorama automobilistico internazionale grazie alla tenacia e alla perseveranza che solo i calabresi sono in grado di dimostrare.
La sua vittoria alla Le Mans non solo conferma il suo eccezionale talento di pilota, ma celebra anche la sua resilienza e determinazione nel perseguire i suoi sogni sin dall’infanzia, divenendo l’esempio non solo di successo sportivo, ma anche di determinazione e passione che hanno portato lustro alla Calabria e all’Italia nel panorama automobilistico mondiale. Il modo ideale di incarnare lo spirito sportivo e la perseveranza, ispirando non solo i giovani talenti a credere nei propri sogni e a lottare per realizzarli, ma anche un intero territorio a convincersi che la vita è in grado di fornire opportunità inaspettate e che basta davvero poco per occupare gli spazi di crescita che da sempre meritiamo e che da troppo poco tempo inseguiamo con determinazione.
Foto di motorsport.com