“Urbani Tartufi”: l’eccellenza che non finisce mai di migliorarsi
È sempre un piacere dare il giusto risalto a quelle che sono le Eccellenze Italiane, d’altronde è risaputo che il Made in Italy è il terzo marchio per riconoscibilità al mondo, metterle in risalto permette una maggiore conoscenza da parte del pubblico internazionale e nazionale; se il Made in Italy e, quindi, le Eccellenze Italiane godono di una riconoscibilità importante è anche per capacità di innovazione e cambiamento, sia pur mantenendo quelle che sono le solide e indelebili tradizioni, da parte delle aziende produttrici.
La Urbani Tartufi è un esempio tangibile di quella che può definirsi Eccellenza Italiana; fondata a Scheggino nel 1852, è una dei maggiori produttori conosciuti ed apprezzati nel mondo nella lavorazione e trasformazione di una delle Eccellenze Italiane più emblematiche, il Tartufo.
Tra le colline e le valli silenziose dell’Umbria, crescono diamanti neri e bianchi, unici e preziosi. Nel solco della tradizione e dell’innovazione, la Urbani Tartufi intreccia storie di sapori e aromi. Ogni morso è un omaggio alla terra, un brindisi all’eccellenza. Come un antico alchimista del gusto, si trasforma l’umile in sublime, ricercando l’essenza in ogni grano, per portare in tavola la meraviglia del creato. Urbani Tartufi è simbolo di perfezione, un canto d’amore alla madre terra. Tra passato e futuro, un filo che unisce, e in ogni frutto, un pezzo di storia da scoprire.
L’azienda gestita dalla famiglia ha recentemente ampliato la sua superficie per aumentare la lavorazione dei prodotti, aprendo anche una linea di lavorazione eco-friendly basata sull’utilizzo dei semplici prodotti naturali; la caratterizzazione e l’essenza dell’eccellenza riguardante quest’ultima si basa su due elementi fondamentali, tradizione e innovazione, la tradizione del Museo del tartufo Urbani che traccia la storicità del prodotto e l’Accademia del Tartufo Urbani che rappresenta la giusta innovazione che rende unico un prodotto.
La Urbani Tartufi, azienda straordinaria e prestigiosa italiana, con la partecipazione al programma televisivo Boss in incognito, versione italiana della trasmissione internazionale Undercover Boss, si è imbattuta in un’importante occasione di promozione e cambiamento, grazie all’insolita prospettiva di un capo.
Essendo facilmente riconoscibili, Olga e Giammarco Urbani, hanno incaricato di andare in incognito al loro posto il direttore generale Andrea Pascolini, che ha lavorato accanto a diversi dipendenti.
Il programma ha dato una luce ancora più intensa all’immagine pubblica dell’azienda, mostrando l’impegno costante e quotidiano, della dirigenza verso il benessere dei tanti dipendenti. Le osservazioni emerse durante il programma hanno portato a effettivi miglioramenti delle condizioni di lavoro e delle politiche aziendali, e hanno dato soprattutto risalto ai dettagli nella produzione del tartufo per l’abilità e la passione dei lavoratori, alla storia e alla tradizione di questa azienda ultra centenaria.
La partecipazione di Olga e Giammarco hanno offerto preziose lezioni di gestione, mostrando che un buon capo non solo dirige, ma, soprattutto ama, ascolta e condivide le sue ricchezze con i dipendenti.
In conclusione, l’episodio dedicato alla Urbani Tartufi colpisce molto per la valorizzazione delle tradizioni e per il senso di comunità.
Particolare interesse suscita Olga, già Cavaliere al Lavoro della Repubblica Italiana, erede di tradizioni e di antichi saperi, che ha la responsabilità, (dopo la morte di suo padre), di dar forza e vigore ai secoli di storia, passione e misteri che riguardano la sua famiglia e la sua importante azienda, che rientra nelle Eccellenze Italiane nel Mondo.
Ma, oltre il lavoro e l’azienda, vi è l’animo gentile della donna imprenditrice che sa donare, con sorrisi, gesti e parole sincere la sua vita a chiunque ella incontri. Filtrandola attraverso il piccolo schermo, insegna ai più la bellezza infinita nelle cose semplici, in ogni frammento di terra; lo confermano le parole con la quali telefonicamente mi ha commentato l’esperienza televisiva: «Non avevo idea che partecipare a Boss in incognito mi avrebbe insegnato come dietro ogni nostro collaboratore ci sia una vita e dei mondi complicati. Grazie al programma, sento oggi il preciso dovere di essere sempre pronta all’aiuto. Proprio come si fa nelle famiglie unite da forti passioni». Ed il Cavaliere al Lavoro Urbani non è stata la sola a essere colpita dalla profondità dei sentimenti svelati dallo show. Gianmarco, suo cugino, ha, infatti, commentato così: «È stata un’esperienza bellissima per tutti noi che ci porteremo dietro per sempre e i miei complimenti vanno a tutti, ma in particolare a Sandrino, il nostro direttore Pascolini.»