Inclusione e giustizia sociale: CGIL Calabria in prima linea per i diritti dei lavoratori
La sezione Calabria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro si fa portavoce di due importanti vicende che sottolineano il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori e nella promozione della giustizia sociale.
La prima riguarda l’inclusione lavorativa nello stabilimento Hitachi di Reggio Calabria, dove grazie alla sensibilità del responsabile delle risorse umane Antonio Assante e del direttore di stabilimento Paolo Franci, un operaio metalmeccanico di nome Bruno, costretto a rientrare al lavoro in sedia a rotelle, ha potuto continuare a lavorare. Questo è stato possibile grazie all’adeguamento delle infrastrutture e delle postazioni di lavoro, l’adozione di tecnologie assistive e la formazione specifica. L’attenzione e le risorse dedicate a questo caso rappresentano un esempio concreto di come le aziende possano creare un ambiente di lavoro equo e accessibile a tutti, abbattendo le barriere non solo architettoniche ma anche sociali. La sezione regionale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici e i lavoratori di Hitachi hanno dimostrato come il confronto e la collaborazione possano portare benefici non solo ai singoli lavoratori, ma all’intera comunità aziendale.
Parallelamente, la sezione regionale della Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Albergo, Mensa e Servizi esprime la propria preoccupazione per la vicenda del magistrato Emilio Sirianni, a cui è stato negato l’avanzamento professionale a causa del suo rapporto d’amicizia con Mimmo Lucano. La CGIL denuncia la perdita del senso delle istituzioni in Italia, sottolineando come il Consiglio Superiore della Magistratura dovrebbe concentrarsi sui bisogni di giustizia sociale e potenziare gli organici dei tribunali sezione lavoro, piuttosto che occuparsi delle opinioni personali dei magistrati. La vicenda di Sirianni evidenzia la fragilità della democrazia italiana, dove magistrati vengono giudicati non per il loro lavoro ma per le loro opinioni. La FILCAMS ha deciso di inviare una missiva al CSM per chiedere maggiore attenzione alla situazione dei magistrati della sezione lavoro in Calabria, affinché possano essere valutati per il loro operato e non per le loro opinioni personali.
Queste vicende riflettono l’impegno della CGIL Calabria nel promuovere l’inclusione e difendere i diritti dei lavoratori, dimostrando che la solidarietà e la giustizia sociale sono fondamentali per una società più equa.
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