A Soverato un intervento ambientale per ripulire il mare dalle nasse a dai rifiuti ingombranti
Dall’Ufficio Stampa AMI
L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani.
Il tema scelto quest’anno per festeggiare il World Oceans Day 2024, Risvegliare Nuove Profondità, è dedicato ad ampliare le nostre prospettive e il nostro apprezzamento per il Pianeta Blu, costruire nuove basi per il nostro rapporto con l’oceano e innescare un’ondata di azioni verso il cambiamento necessario.
Per celebrare l’8 giugno i subacquei volontari di Ambiente Mare Italia e dell’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale si immergeranno nei fondali marini della Baia di Soverato per recuperare, oltre ai materiali plastici e agli immancabili copertoni, anche le cosiddette reti fantasma (nasse) che alterano gli ecosistemi marini. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Istruttori Subacquei, Coop Pescatori Soverato e grazie al Comune di Soverato e al Parco Regionale Marino, Baia di Soverato.
«Le reti fantasma – interviene Alessandro Botti, Presidente di AMI – rappresentano una minaccia alla biodiversità marina in quanto fungono da trappole per pesci e tartarughe che finiscono per morire di fame o a causa delle lacerazioni prodotte dagli attrezzi stessi, diventando a loro volta esche per predatori più grandi. Solo nel Mediterraneo si stima che oltre 40 diverse specie di organismi marini rimangano intrappolati nelle ghost gears.»
«L’area della baia di Soverato – dichiara Paolo Palladino, referente di AMI Satriano Marina e Presidente della sezione territoriale AISA di Satriano, – dove dal 2008 è stato istituito un Parco Marino Regionale denominato Soverato Baia dell’Ippocampo, è anche un Parco Marino Archeologico del MiBACT. In passato l’area è stata molto sfruttata dalla pesca professionale e amatoriale, anche nell’immediato sotto costa. Le reti sono incastrate sul fondo da anni (da prima che l’area divenisse Parco Marino Regionale), pescando h 24 x 365 giorni all’anno»
Nelle reti da pesca prolifera, inoltre, il Vermocane (Hermodice carunculata), un verme marino carnivoro urticante presente nel Mediterraneo da moltissimi anni, principalmente sui fondali rocciosi e tra i coralli, ma anche sulla sabbia e nelle praterie di Posidonia oceanica.
Negli ultimi anni la specie ha assunto un comportamento invasivo probabilmente a causa del riscaldamento delle acque, specialmente nel sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania).
Infatti sempre più spesso questi vermi marini, in quanto organismi saprofagi (ovvero che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione) sono attirati dai pesci che rimangono impigliati nelle reti fantasma.
L’operazione Liberiamo il mare dalle reti fantasma si è tenuta anche sabato 1º giugno presso la spiaggia di Caminia dove sono state rimosse numerose reti fantasma.