La solidarietà a Cinzia Mastrantuono e il problema di una non classe dirigente
Di Vincenzo Speziali
Sono stato citato da Cinzia Mastrantuono (prima Coordinatrice Provinciale di Benevento), che la quale mi confidava riservatamente suoi timori sol perché ha detto il vero, circa coloro che sono (purtroppo e miserevolmente!) dediti al polticume (tant’è che mio nonno e alcuni suoi colleghi e amici parlamentari tipo Paolo Bonomi ed Ernesto Pucci, per esempio, si rivolteranno nella tomba, nel vedere all’opera improvvidi neofiti che operano a qualunque latitudine, persino in Campania come in Calabria.)
A fronte di mistificazione falsa o di manifesta insulsaggine (con tanto di testimoni), non lascio sola una signora (tale è la succitata Cinzia) eppure rimangono sullo sfondo i disastri di un’effimera e pennacchistica (non) classe dirigente, che rischia di inficiare un progetto politico quale sarebbe quello di Italia Viva, con Matteo Renzi e a cui molti guardiamo con interesse, soprattutto per il futuro. Or dunque, mettiamocelo bene in testa che da giorno 10 Giugno, cioè dopo la tornata elettorale, o si fa sul serio una profonda riflessione (pure sulla scorta di votini pochi di qualche attuale paradirigente o di insulsi candidati, oppure non si potrà pensare che un simile progetto politico possa risultare credibile, allorquando a rappresentarlo nei territori vi siano esponenti di una strana fauna politicante e farlocca, dedita a stucchevole, nonché astilicamente maleducata e persino stucchevole autoreferenziale.
In più, come constato de visu e riferito al netto di prove evidenti (con evidenza consegnata e indirizzata tramite messaggio a chi di dovere), io continuo, come continua la stessa Marantuono e ad altri come noi due) a votare Renzi e nel nostro caso di specie Sandra Mastella, senza dimenticare, laddove è possibile, altre candidature di pregio, che nella mia regione identifico con Filomena Greco, alfine di chiudere la terna.