Tilde Minasi in visita all’Agenzia delle dogane di Gioia Tauro
Dalla Segreteria Senatrice Tilde Minasi
La Senatrice della Lega Tilde Minasi ha fatto visita all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, che ha sede nella Zona industriale del Porto a San Ferdinando.
La Senatrice è stata ricevuta dal Direttore Territoriale della Calabria, Antonio Di Noto, dal Direttore dell’Ufficio Antifrode e Laboratorio della Direzione Territoriale della Calabria, Emilio Lombardo, e dal Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Gioia, Rossella Tallarico.
«È stato un incontro molto cordiale – afferma Minasi – ringrazio i Direttori dell’Agenzia per la loro accoglienza e per il proficuo confronto che abbiamo tenuto su molti temi importanti per il nostro territorio.»
La Senatrice ha poi salutato il personale degli Uffici, ringraziando tutti per il loro prezioso lavoro, e ha terminato la visita recandosi nell’area scanner e nell’area ispezioni del porto di Gioia.
In queste aree si svolge una delicatissima attività di contrasto all’illegalità e, in particolare, al crimine organizzato. Attività che viene svolta dai funzionari e impiegati dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli in sinergia con i militari della Guardia di Finanza.
«Non posso che ringraziare – prosegue la Senatrice – anche le Fiamme gialle per la loro dedizione. Come dico sempre, dal lavoro congiunto arrivano i risultati migliori. In questo caso il loro lavoro di controllo h24 della merce che arriva in Italia attraverso il Porto di Gioia, svolto con il fondamentale contributo degli operatori dell’Agenzia, è ancora più prezioso perché – continua Minasi – serve a tutelare la sicurezza e la salute di cittadini e a ostacolare gli affari sporchi delle mafie.
Ricordare, poi, questo importante impegno proprio nella triste giornata in cui ricorre la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta – conclude – assume un significato ancora più pregnante. Dobbiamo sempre rendere onore ai tanti uomini e donne che, come quelli che ho incontrato oggi, dedicano la propria vita a combattere il malaffare.»