Costume e Società

I Marullo di Messina feudatari di Bovalino

Di Antonio Ardore

La terra feudale di Condojanni, oggi comune di Sant’Ilario dello Ionio, fin dalla fondazione apparteneva alla Casa Ruffo, dei conti di Sinopoli e Bovalino, dalla metà del ‘300.
In seguito il Re Alfonso I, il 12 ottobre 1496, concesse col titolo di conte, il feudo di Condojanni e la baronia di Bovalino con Pandora (Careri), Potamia (San Luca), la baronia di Bianco con Precacore (Samo) e la baronia di Bruzzano con Torre Ferruzzano. Nasce così la Contea di Condojanni.
I Marullo sono un’antica Famiglia appartenente alla nobiltà siciliana e del Regno di Napoli, le prime notizie storiche della quale rimontano al 1194.

  • Titoli: Nobile di Messina, Palermo e Milazzo. Duca di Giovanpaolo (1648), marchese di Condaugusta (1626), conte di Condojanni (1507), conte di Augusta (1517), conte di Bianco, Bruzzano e Bovalino (1517), barone di Calatabiano, Calvaruso, Castelmola, Casalnuovo, Santo Stefano di Briga, Saponara. Don.
  • Arma: “Spaccato di rosso e d’oro alla colomba o mérula (dal latino, che significa merlo, di cui il cognome Merulla e quindi Marullo), d’argento sulla partizione”.
  • Motto: “Ingenio atque constantia”.

Il continuo guerreggiare di quel periodo tra esercito angioino e aragonese spagnolo fece modo che i feudi non fossero stabili anche se cambiavano spesso i titolari. Con l’avvento al Regno di Federico di Aragona, nel 1496, Condojanni ebbe riconosciuto il potere alla Famiglia Marullo con Tommaso, alla cui famiglia donò il titolo di Conte di Condojanni e quello di Don trasmissibile in perpetuum.
Questa concessione da parte del Re di Napoli era dovuta all’aiuto che Don Tommaso diede all’esercito aragonese nel periodo tra il 1502 e il 1504, impiegando cavalli e fanti nelle battaglie, pignorando feudi e beni vari. Dopo la discesa di Carlo III nel Regno, fu eletto vicario per la Calabria, Eberardo Stuard d’Aubigny, col compito di sconfiggere gli spagnoli. Il 30 dicembre 1502, Don Ugo de Cardona, comandante delle truppe spagnole, si rinchiuse nel castello di Bovalino sfidandosi contro le truppe francesi nel vallone del Soccorso. La battaglia vide gli spagnoli riparare nel castello di Gerace, da dove venne progettata la famosa Battaglia di Seminara, con la quale l’esercito francese venne definitivamente sconfitto e quindi gli spagnoli governarono il Regno di Napoli, dal 1504 al 1735.

Lista feudatari Conti Marullo di Condojanni (dal 1496 al 1586)

  • Tommaso Marullo, primo conte di Condojanni (dal 1496 al 1518). Conte di Augusta (SR) e barone di Calatabiano. Stratego di Messina (1500-1501). Capitano generale del Regno. Senatore nobile di Messina (1501-1502) sposò Lucrezia Campolo, Nobile messinese. Morì nel 1518;
  • Giovanni Marullo, secondo conte di Condojanni (dal 1518 al 1556), e figlio del precedente. Stratego di Messina (1535) e Preside della Calabria (1550). Sposò Donna Francesca Moncada de Lune. Per la sua vita dispendiosa dovette vendere Motta Bruzzano a Tommaso Marquet (1551), Potamia (San Luca) a Eleonora Di Giovanni del Negro (1553) e Precacore (Samo) e Sant’Agata del Bianco a Uberto Squarciafico (1554). Morì nel 1556;
  • Vincenzo Marullo, terzo conte di Condojanni (dal 1556 al 1584), e figlio del precedente. Sposò Andreana Pignone patrizia napoletana dei Marchesi di Oriolo, si iscrisse al seggio di Montagna a Napoli. È ricordato in quanto partecipò con una galea, acquistata a Genova, e armata di gente della Contea alla famosa Battaglia di Lepanto nel Mediterraneo, il 7 ottobre 1571, prendendo in prestito la cifra di 120.000 ducati dal marchese Don Vincenzo del Tufo di Genziano (PZ) e dal marchese Don Fabrizio Carafa marchese di Castelvetere (Caulonia). Ritornato in patria dopo la vittoria sui turchi, per restituire il prestito dovette cedere i possedimenti della contea al marchese Carafa, tranne Precacore (Samo), Bovalino, Pandora (Careri) e Potamia (San Luca);
  • Giovanni Marullo, quarto e ultimo conte di Condojanni (dal 1584 al 1586). La contea venne messa all’asta, per cui Bianco, Condojanni, Ferruzzano e Bruzzano passarono al marchese Carafa, per i 72.000 ducati vantati. Vendette Pandora (Careri) a Cristoforo La Rocca (1585), Bovalino a Mario Galeota (1585) Bianco e Condojanni al Marchese Carafa di Castelvetere (Caulonia, 1589) gli altri feudi fruttarono il necessario per pagare il debito al marchese Del Tufo. Con lui si estinse la linea primogenita dei Conti di Condojanni, titolo che il Re volle far rimanere all’illustre Famiglia messinese. Morì nel 1629.

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