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Domenica 19 Maggio a Villaggio Mancuso convegno di Onco Forest Therapy

Dall’Ufficio Stampa

La Sila medicina diventa terapia anche per i malati oncologici! «Sila dal sanscrita śīla, significa Dimora, rifugio o luogo di riposo – esordisce così Rosario Amelio, esperto di Medicina Forestale annunciando un evento di grande interesse. – Con i suoi alberi e le sue foreste secolari ricche di biodiversità (riconosciute come aree Uomo e Biosfera, patrimonio dell’Umanità, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura dal 2014), la Sila deve essere fedele al suo nome e alla sua vocazione per la cura, il benessere e la salute delle persone. Questo infatti, fra i tanti servizi ecosistemici forestali, è stato il suo ruolo privilegiato nel secolo scorso, in particolare con le colonie climatiche (ormai diroccate) per la cura dei malati di tubercolosi, malaria e rachitismo, e con i pittoreschi villaggi turistici e salutistici dell’altopiano, con la cultura dell’accoglienza calabra e con un modello efficiente ed ecologico di economia circolare ereditato dagli antichi cenobi!
Ed ecco perché oggi – aggiunge – l’uomo e la scienza (principalmente per le drammatiche emergenze planetarie) hanno un bisogno insostituibile di Natura Viva, e di foreste, come quelle primigenie della Sila, per salvare il pianeta, come mirabile medicina dello stress, delle patologie croniche a esso correlate (metaboliche e degenerative). Anche per migliorare la qualità del sonno e l’umore, le capacità cognitive e relazionali, per rinforzare il sistema immunitario, le funzioni cardiorespiratorie, la guarigione delle malattie e l’insorgenza dei tumori. Per quest’ultimo aspetto, è importantissimo segnalare la dimostrazione scientifica che il tempo trascorso nei boschi può aumentare significativamente l’attività delle cellule che eliminano i tumori in modo naturale, e rendere i pazienti oncologici più attivi, più rilassati, più sani, fiduciosi e felici. Qing Li, fondatore della Medicina Forestale, nel 2008, in una vastissima indagine su tutte le prefetture giapponesi ha evidenziato che dove c’è una maggiore copertura forestale si registra una minore mortalità di cancro!
Di questo tema – precisa il dottor Amelio – si discuterà, con medici esperti del settore, nel convegno di presentazione della Onco-Forest Therapy, una recente articolazione della medicina forestale, nata in Giappone nel 2004, come scienza interdisciplinare nell’ambito della medicina preventiva e ambientale, che anche in Italia si candida per il riconoscimento come medicina complementare, come è già avvenuto in tanti altri Paesi del mondo (Giappone, Corea, Cina, Scozia, Finlandia, Svizzera, Germania, Austria e così via). L’evento organizzato da Visa Sport Accademy, si svolgerà domenica 19 maggio presso l’Hotel Parco dei Pini di Villaggio Mancuso, riservato a medici/psicologi, operatori sanitari e del benessere e, naturalmente, ai pazienti oncologici e famigliari.
La giornata – informa ancora il dott. Rosario Amelio – prevede una mattinata didattica (ore 9-13) e un pomeriggio (ore 15-17) in cui i partecipanti potranno fare l’esperienza multisensoriale, guidata, del Bagno di Foresta (in giapponese Shinrin-Yoku) nella Foresta della Poverella (gestita e tutelata dai Carabinieri della Biodiversità, già certificata e abilitata dall’Associazione Italiana Mediatori Familiari, dal 2022, come Forest Bathing Center per iniziative del Parco Nazionale della Sila). L’evento è gratuito e a numero chiuso. Per informazioni e prenotazioni: 3276977016». Questo Primo Convegno di Onco-Forest Therapy, organizzato da Carmela Bueti esperta facilitatrice in medicina forestale dell’AIMeF, riporta peraltro alla memoria «il formidabile sforzo portato avanti in tanti anni dal compianto Presidente del Parco Nazionale della Sila Antonio Garcea – come ricorda il portavoce dell’epoca, il giornalista Luigi Stanizzi – unitamente a Nicola Cucci per promuovere, valorizzare e fare frequentare in ogni periodo dell’anno questa montagna incantata, fra due mari, dimora delle fate, uno degli ultimi luoghi al mondo rimasti incontaminati, magici. Eppure – conclude Stanizzi – la Sila inspiegabilmente rimane ancora oggi semideserta.»

Redazione

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