Costume e Società

Al Parco Archeologico di Sibari #nonRompeteci contro la violenza sulle donne

Dal Parco Archeologico di Sibari

Si è concluso domenica il ciclo di conferenze che il Parco archeologico di Sibari ha ospitato nell’ambito del progetto #nonrompeteci. Un ultimo viaggio tra gli stereotipi, i pregiudizi, i linguaggi nella violenza sulle donne, affidato alla guida esperta di Letizia Caso, psicologa giuridica e psicanalista, i cui temi di ricerca spaziano dalla comunicazione nei contesti legali alla tutela dei minori, alla psicologia penitenziaria e del lavoro nell’ambito della giustizia riparativa. Professore associato alla Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, è direttrice dei Master in Psicologia e Psicopatologia forense, nonché in Psicologia investigativa, scienze comportamentali e analisi delle vulnerabili in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, presso la LUMSA.
La Professoressa Caso ha portato il pubblico a immaginare la violenza di genere come un iceberg, con una parte visibile di forme violente esplicite, e una invisibile, sommersa, di forme sottili, subdole e implicite: così ha introdotto al tema della sua relazione. Un viaggio complesso attraverso le parole, le espressioni usate per nominarla: violenza domestica, violenza nelle relazioni di intimità, violenza di genere, femmicidio, femminicidio. Ancora, ciò che la Convenzione di Istanbul (datata 2011 e ratificata dall’Italia nel 2013) ha rappresentato nel riconoscere una dimensione pubblica alla violenza privata che colpisce le donne; come il godimento dei diritti e delle libertà fondamentali da parte delle donne sia compromesso e annullato dall’esercizio di forme di violenza; il prezzo che pagano indistintamente uomini e donne per la continuità fra gli stereotipi di genere e la violenza; il sistema linguistico a più direttrici e le azioni violente che connotano lo stile dell’abuso. Un viaggio articolato al quale ha preso parte un pubblico numeroso, che ha animato un ricco e articolato dibattito.
La conferenza ha concluso un ciclo di riflessioni che ha visto trattare il tema della violenza di genere da punti di vista diversi e complementari: gli aspetti legali attraverso le voci della Procuratrice della Repubblica Valentina Draetta e dell’Avvocatessa Raffaella Accroglianò; i dati concreti e gli interventi delle istituzioni con lo psicologo Antonio Gioiello, Presidente dell’associazione Mondiversi e autore del libro Il femminicidio in Italia, Simona Loizzo, membro parlamentare della Commissione di inchiesta sul Femminicidio, Annamaria Bianchi, Assessore al Comune di Cassano all’Ionio; il benessere sessuale femminile, con la Dottoressa Paola Sammarro, fondatrice del centro ostetrico Io Calabria e Direttrice di Io Calabria Magazine.
Questo è stato lo spirito di #nonRompeteci, l’azione culturale di contrasto alla violenza sulle donne, promossa dal Parco con la collaborazione del Centro Antiviolenza Fabiana e che ha visto il coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado dei Comuni di Cassano all’Ionio e Corigliano-Rossano con la piena collaborazione delle rispettive amministrazioni comunali. Oltre alle conferenze, il programma ha previsto laboratori tematici animati da archeologi e dalle operatrici del Centro Antiviolenza Fabiana per stimolare i giovani, educarli alla cultura del rispetto, raccontare loro le donne del passato e la condizione contemporanea, attraverso un impegno civico necessario, un sistema di relazioni da costruire fin da piccoli, con una comunicazione sana che dia gli strumenti giusti a decodificare la violenza e le sue strategie. Ancora prima, s’era tenuta Occhio all’asta, asta solidale il cui ricavato è stato devoluto al Centro Antiviolenza Fabiana, promossa in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove le vecchie cassette di legno, che hanno contenuto per decenni i reperti rinvenuti a Sibari e nella Sibaritide dagli anni ’60 del secolo scorso, sono state restituite a nuova vita attraverso la rielaborazione artistica dei docenti e degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, diventando arredi per il Museo ed i suoi uffici, nonché oggetti di una partecipata asta di beneficenza.
«Le relazioni di genere e le loro disfunzioni, gravide di conseguenze, sono un tema squisitamente culturale – ha concluso Demma, Direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari – studiare la cultura classica aiuta a comprendere il sistema culturale in cui si vive, donando a tutti la capacità e possibilità di fare un passo ulteriore e necessario, in termini di consapevolezza e reazione. Da questa consapevolezza è nato #nonrompeteci, un progetto variamente articolato di cui avvertivamo sempre maggiore bisogno e la cui genesi è nello spot lanciato dal Parco archeologico di Sibari insieme al CAV Fabiana il 25 novembre 2022 e che recitava Dee, poetesse, operaie, guerriere. C’è una cultura millenaria e tu ne fai parte. Ritroviamoci qui. Ci siamo stati, ci siamo ritrovati e speriamo di vederci ancora e più spesso con la consapevolezza che iniziative come questa cambiano il mondo e il futuro delle nuove generazioni.»

Redazione

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