Costume e Società

La famiglia Morisciano a Bovalino

Di Antonio Ardore

La Famiglia Morisciano, originaria di Reggio Calabria, si trasferì a Bovalino Superiore alla metà del ‘600, dove costruì il palazzo antico tra le mura di cinta del borgo castello, tra la piazzetta della chiesa matrice e l’immobile che conserva la casa natale del beato Camillo Costanzo. A Bovalino, all’epoca s’imparentò con la Famiglia Costanzo che, originaria della città di Cosenza, si trasferì nel borgo nel 1550, quando il Conte Tommaso Marullo di Condoianni, feudatario di Bovalino, prese il comando delle truppe militari spagnole per la Calabria proprio a Cosenza.
Dopo la costruzione della strada ferrata alla marina verso il 1871, la Famiglia costruì il bel palazzo Morisciano, formato da due livelli, di cui quello del primo piano è abbellito da uno splendido colonnato. Il terremoto del 28 dicembre 1908, lo lesionò tanto che la famiglia dovette riparare in un altro immobile. Anche il palazzo di Bovalino Superiore subì gravi danni, perciò venne abbattuto dal genio militare in quanto pericolante e il suolo venne acquistato da gente del borgo antico che ricostruì le proprie abitazioni.
Alla marina possedeva un largo che è servito alla realizzazione della piazza beato Camillo Costanzo, il Municipio, la Scuola elementare centro e la Chiesa parrocchiale San Nicola di Bari.
Tra le persone illustri si ricordano:

  • Giuseppe Morisciano: sindaco di Bovalino nel 1810 e dal 1828 al 1831;
  • Raffaele Morisciano, Vescovo di Squillace: nacque a Bovalino Superiore il 19 ottobre 1811 da Giuseppe e Francesca Iurato. Morì a Bovalino Marina il 30 agosto 1909, all’età di 98 anni;
  • Domenico Morisciano, fratello del Vescovo Raffaele, nacque a Bovalino Superiore l’11 novembre 1816, fu Vicario vescovile e morì il 14 maggio 1909 all’età di 92 anni.
  • Un altro Giuseppe Morisciano fu sindaco di Bovalino dal 1899 al 1906.

Il Vescovo Raffaele Morisciano restaurò a proprie spese nel 1852, a 100 anni dall’acquisto, la statua della Madonna Immacolata (alla varetta porta il nome Morisciano) della Chiesa matrice a Bovalino Superiore e ne donò anche una bellissima vara. Prima di morire, lasciò alla Famiglia Zinghinì il quadro ottocentesco raffigurante il martirio del beato Camillo Costanzo, sul quale una frase riporta la storia della parentela tra la Famiglia Morisciano e quella dei Costanzo. Alla chiesa matrice lasciò il famoso medaglione reliquiario con i capelli della Madonna Immacolata, purtroppo trafugato pochi mesi fa.

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