IGP Bergamotto: grande affluenza all’assemblea di Brancaleone
Alla terza assemblea pubblica sul caso Bergamotto di Reggio Calabria, tenutasi presso la biblioteca comunale di Brancaleone, c’è stata una massiccia partecipazione. L’evento è stato organizzato dal Comitato dei bergamotticoltori reggini insieme a varie associazioni agricole e sindacati. Bergamotticoltori, trasformatori, rappresentanti di cooperative, sindaci e politici di diverse fazioni hanno unito le forze contro il presunto boicottaggio della Regione Calabria riguardo all’approvazione ministeriale dell’Indicazione Geografica Protetta avvenuta a dicembre.
Durante l’assemblea, è stato distribuito al pubblico il Disciplinare di produzione dell’IGP. I relatori hanno evidenziato le incongruenze e le criticità dell’ipotesi Denominazione di Origine Protetta, definendola inesistente e inapprovabile. Secondo loro, l’iter per la DOP sta ostacolando lo sviluppo della filiera bergamotticola per interessi privati. Giuseppe Falcone del Comitato dei bergamotticoltori reggini ha sottolineato la perdita di tempo in un contesto di crisi climatica ed economica, in cui il prezzo del bergamotto è influenzato dal cartello dell’industria. Ha anche evidenziato le criticità della DOP, sottolineando che la procedura ministeriale dedicata non sia mai stata intrapresa a causa di varie mancanze documentali e della mancanza ufficiale degli studi universitari necessari per ottenerla.
I video delle interviste televisive hanno rivelato la scarsa conoscenza dei regolamenti e del problema da parte dei protagonisti di questa vicenda, trasformandosi in una diffusione di menzogne pubbliche. È stato criticato il fatto che presidenti, onorevoli, rappresentanti istituzionali e di alcune associazioni di categoria si esprimano senza aver letto le carte e senza conoscere a fondo la questione.
Giuseppe Mangone di Liberi Agricoltori ha affermato che è giunto il momento di agire concretamente, anziché attendere la conclusione di una procedura approvata come quello dell’IGP, per proteggere gli interessi della DOP solo perché i decisori non vogliono ammettere di essere stati ingannati. Ha criticato l’assenza di risposta da parte di Roberto Occhiuto e Gianluca Gallo alle sollecitazioni e alla proposta di una soluzione unitaria avanzata in una lettera inviata ad aprile.
Francesco Macrì della Confederazione Produttori Agricoli ha evidenziato il paradosso nel continuare su questa strada sbagliata solo perché si ritiene che la DOP sia superiore all’IGP, senza comprendere appieno le ragioni di tale convinzione. Ha sottolineato che il Disciplinare dell’IGP stabilisce che l’intera filiera si svolga solo all’interno dell’area vocata, quindi è impossibile che prodotti esterni vi possano entrare, contrariamente a quanto sostenuto dalla controparte.
Aurelio Monte dell’Unione Sindacale di Base ha evidenziato come il caso bergamotto abbia unito inaspettatamente destra e sinistra a livello locale per affrontare un problema reale del territorio. Ha criticato l’utilità della DOP dell’essenza di bergamotto, sottolineando che in oltre vent’anni non ha apportato benefici significativi alla tutela del prodotto, considerando la modesta produzione rispetto alla commercializzazione nazionale.
Successivamente, hanno preso la parola diversi sindaci e rappresentanti istituzionali, tra cui il sindaco di Brancaleone Silvestro Garoffolo, il sindaco di Staiti Giovanna Pellicanò, il sindaco di Caraffa del Bianco Stefano Marrapodi, l’assessore al ramo di Locri Giuseppe Arone e il commissario regionale della Lega Giacomo Saccomanno.
Rosario Previtera, in rappresentanza del Comitato promotore dell’IGP Bergamotto di Reggio, si è mostrato fiducioso riguardo all’ottenimento dell’IGP, sottolineando che a tre anni di presentazione dell’istanza, è solo questione di tempo. Ha criticato il protrarsi dello stallo a causa di motivi futili e senza base giuridica. Previtera ha esposto il contrasto tra i numerosi aderenti e l’ampia superficie dedicata all’IGP rispetto ai pochi operatori del consorzio della DOP. Ha espresso fiducia nel governatore Occhiuto e nell’assessore Gallo per una risoluzione rapida e senza traumi: l’approvazione dell’IGP seguita dalla possibile conversione in DOP una volta completi gli studi necessari.