Criticità e sfide nel sistema sanitario calabrese: le preoccupazioni della CGIL
La sezione regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro esprime forti preoccupazioni riguardo alla gestione del sistema sanitario regionale, evidenziando diverse criticità e ritardi. Da un lato viene espressa una chiara opposizione al decreto 19/24, recentemente approvato al Senato, che prevede la destinazione di fondi alla sanità per l’organizzazione dei Consultori Famigliari, con il rischio di agevolare associazioni antiabortiste. La CGIL sottolinea il diritto delle donne alla libertà e autodeterminazione in materia di salute riproduttiva, difendendo con forza la legge 194/78 e i diritti a essa connessi.
Dall’altro lato, la CGIL evidenzia una serie di problemi nel sistema sanitario calabrese, tra cui ritardi nelle assunzioni e nelle graduatorie del personale sanitario, mancanza di confronto sui criteri per l’erogazione delle prestazioni aggiuntive, e criticità nella gestione del Suem 118. Queste inefficienze, insieme alla scarsa attrattività lavorativa in Calabria, causano non solo difficoltà per i lavoratori, ma anche un peggioramento dei servizi sanitari offerti alla popolazione.
La Funzione Pubblica della CGIL continua a sollecitare azioni concrete da parte dei vertici regionali per affrontare i problemi strutturali del sistema sanitario calabrese, che rappresentano una delle principali sfide per il benessere dei cittadini e dei lavoratori della regione.