Costume e Società

Fra’ Francesco Mazzaccara da Bovalino

Di Antonio Ardore

Francesco nacque a Bovalino nel 1516 da Giacomo Mazzaccara e Antonella Romea.
Da giovane cominciò a frequentare il Convento francescano Santa Maria del Gesù di Bovalino, dove si fece frate laico.
Era solito stare sempre in preghiera anche di sera, contemplando la Passione di Nostro Signore; infatti, una notte, il sagrestano, andando in Chiesa, la vide tutta di lumi ripiena e il buon servo di Dio che parlava col Crocifisso.
Passava le giornate con veglie e disciplina, digiunava spesso, altri giorni stava solo con pane e acqua. Alcune volte veniva deriso, tanto che lui diceva che doveva essere l’altro a rattristarsi nel fare questo peccato.
Caritatevole, chiamato Messere, dava parte del suo mangiare ai poveri.
Quando usciva dal convento, andava per i campi con una fiaschetta di acqua, che dava da bere ai contadini, e una volta finita l’acqua la riempiva di nuovo e questa si tramutava in vino.
Nell’anno 1581 ci fu un assalto turco a Bovalino, mentre il popolo del paese e i frati del Convento abbandonarono il luogo, Francesco rimase da solo in chiesa pregando davanti la statua della Madonna. Partiti i turchi, i frati ritornarono in convento e le botti risultarono tutte spillate e il vino a terra, per cui Francesco disse ai frati di raccogliere il vino rimasto e questo bastò fino all’annata successiva.
Fece molti miracoli: il cibo con cui si nutriva rimaneva sempre per il giorno successivo; anche quando si recò in convento Domenico Bongiorno con la moglie e dodici altri furono rifocillati e rimasero satolli. Una donna che non aveva un tozzo di pane Francesco la fece ritornare in casa dove trovò due pani.
Liberò una donna di Bianco dagli spiriti che la tormentavano.
Ebbe modo di dire al Conte Marullo che, continuando a sprecare i suoi soldi al gioco, avrebbe perso i suoi possedimenti e così fu. Predisse la morte a Fra Francesco di Gerace al marchese Loffredo; guarì altre persone col segno della croce. La fama delle sue virtù oltrepassò i limiti regionali, Motivo per il quale molta gente veniva a Bovalino per avere consigli e cercare miracoli.
Morì nel convento di Bovalino all’età di 80 anni e dopo 50 di religione, al 13 luglio 1596, e anche morto operò altri miracoli. È ricordato nel martirologio francescano il giorno 2 di aprile.
Il Canonico Domenico Morisciano, fratello del Vescovo Raffaele, nelle notizie tramandate riguardanti Bovalino, riferisce che “le reliquie di Fra’ Francesco di Bovalino, sono tenute dalla Famiglia dei Pignatelli di Bellosguardo e conservate nel convento di Terranova.”
Ho contattato la Famiglia Pignatelli, e mi è stato detto che i Pignatelli sono quelli di Castelvetrano e il convento è quello di Gela, detto anticamente Terranova. Ho scritto alla Biblioteca comunale di Gela, al momento chiusa per restauro e mi è stato dato il modo di parlare con degli studiosi che mi hanno confermato che il convento dei Cappuccini di Gela non conserva nessuna reliquia relativa a Fra’ Francesco da Bovalino. Quindi è solo un personaggio inventato di cui molti hanno cercato di scrivere la vita.
Solo nei seguenti libri si trovano notizie su Fra’ Francesco da Bovalino:

  • Giovanni da Fiore, Della Calabria Illustrata, volume II, Edizioni Arnaldo Forni, Napoli 1745 (libro reperibile nella Biblioteca comunale di Bovalino);
  • Domenico Martire Cosentino, Calabria Sacra e profana, Cosenza 1878 (libro reperibile nella Biblioteca della Deputazione di Storia Patria per la Calabria a Reggio Calabria).

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button