Decreto 1º Maggio: obiettivi e opportunità per il Sud
Di Salvatore Ferraù – Economista e Cofondatore di Sud Zes Consulting.
In occasione della Festa dei Lavoratori è stato presentato il Decreto del 1º Maggio. In risposta a questo provvedimento, il Segretario Generale della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Luigi Sbarra, ha affrontato tematiche di rilevanza cruciale per lo sviluppo nazionale, con un particolare attenzione sul territorio del Sud Italia, caratterizzato da complessità e sfide specifiche.
Sbarra ha accolto con favore il supporto all’autoimprenditorialità e alla decontribuzione speciale destinata alle lavoratrici e ai giovani lavoratori del Sud, ribadendo l’importanza di tali misure richieste a lungo dalla CISL. Tuttavia, ha sottolineato l’urgenza di un utilizzo efficace della Zona Economica Speciale Unica, con l’assicurazione di stanziamenti adeguati e una gestione ottimale delle risorse disponibili. Ha enfatizzato altresì l’importanza della collaborazione sinergica tra istituzioni, autorità locali, sindacati e imprese per promuovere la qualità degli investimenti, l’adesione alla legalità, la sicurezza sul lavoro e la negoziazione di contratti flessibili al fine di generare occupazione di alta qualità.
Le argomentazioni del Segretario trovano riscontro in diversi articoli che evidenziano come la ZES Unica rappresenti una fonte di crescita e sviluppo significativa, pur non essendo ancora pienamente operativa. Recentemente, il governo e le regioni hanno rivisto la propria strategia: il governo ha tenuto incontri con le regioni il 22, 23 e 24 aprile per definire le linee guida operative e identificare i settori prioritari da potenziare. Inoltre, il 30 aprile si sono svolte tavole rotonde istituzionali con il mondo del lavoro e delle imprese per elaborare il Piano strategico della ZES Unica.
Durante questi incontri con le associazioni sindacali e imprenditoriali, si è discusso degli impatti socioeconomici del nuovo assetto della ZES Unica e dell’individuazione dei settori strategici per attrarre investimenti. Questi sforzi sono coerenti con le disposizioni del nuovo Decreto Coesione, conosciuto come Decreto del 1º Maggio, che contempla una serie di misure volte a incentivare l’autoimprenditorialità, fornire aiuti per l’avvio di nuove attività imprenditoriali, consolidare strumenti di finanziamento agevolato come Resto al Sud 2.0 e favorire assunzioni stabili di giovani nel Sud Italia, con esenzione (nei limiti stabiliti) dai contributi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
È di fondamentale importanza riflettere su come le imprese, soprattutto nel Sud, possano massimizzare queste opportunità. Nei primi mesi del 2024, nonostante i progressi preliminari avviati nel 2023, si è registrato un rallentamento significativo della ZES Unica, principalmente a causa dei tempi burocratici del governo. Il rischio è che progetti di investimento ambiziosi possano rimanere in sospeso a causa dei ritardi nell’azione amministrativa italiana. In un contesto europeo in costante crescita, tale situazione potrebbe compromettere il processo di ripresa economica del nostro Paese.